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Addio a don Cesare Marenzi, per oltre cinquant’anni l’anima di Romagnese

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ROMAGNESE. Romagnese e l'alta Val Tidone piangono la scomparsa del loro parroco che per oltre cinquant'anni è stato alla guida delle numerose chiese disseminate sul territorio. A 89 anni si è spento nella serata di lunedì don Cesare Marenzi che per tanti non era semplicemente un parroco ma un punto di riferimento. «Un grande lutto ha colpito la nostra comunità», ammette il sindaco Manuel Achille. In tanti mercoledì ai funerali, celebrati nella sua Romagnese.

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La notizia ha colpito tutta la popolazione, legata alla figura di don Cesare da un affetto incondizionato, frutto dei moltissimi anni di sacerdozio a Romagnese che hanno permesso al parroco di venire a contatto con diverse generazioni. Amatissimo dalla comunità locale e non solo, la figura di don Cesare resterà per sempre impressa nei cuori di chi, negli ultimi decenni, ha avuto a che fare con Romagnese.

Divenuto parroco nel 1958, dopo 8 anni a Capannette di Pey, nel 1966 don Cesare prese servizio a Romagnese, affiancando l’allora sacerdote don Picchi, un legame con il comune montano che poi non si è più dissolto. Con il tempo, a seguito della morte di don Nando, don Cesare prese servizio anche nelle chiese di Gabbione e Casa Matti. Inoltre, nel 2015, venne nominato dall’allora vescovo di Piacenza, Canonico del Capitolato della Concattedrale di Bobbio.

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La notizia della scomparsa di don Cesare ha raggiunto velocemente tutta la comunità, a cominciare dal sindaco Manuel Achille: «La notizia della salita al cielo del nostro amatissimo don Cesare ha inevitabilmente colpito tutti noi, che con profondo dispiacere ne abbiamo preso notizia subito nella serata di lunedì. Don Cesare è stata una parte importantissima di Romagnese, direi davvero iconico, dal momento che era con noi da decenni e ha conosciuto moltissime generazioni di nostri concittadini. Personalmente - dice ancora Achille -, ricorderò sempre con piacere i miei anni di catechismo con il nostro don che hanno contraddistinto la mia infanzia. Era una persona che sapeva fare comunità e che sapeva farsi voler bene da tutti, e sono sicuro che in tutti noi abbia lasciato un pezzo di sé che ci porteremo dentro per sempre. Sarà per sempre il nostro amatissimo don».

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Anche il sindaco di Menconico, Paolo Donato Bertorelli, lo ricorda con affetto: «Don Cesare era prima di tutto un amico, era molto legato all'imprenditore varzese Carlo Lavezzari ed è stato un punto di riferimento anche per l'alta Valle Staffora. Davanti a me ho ancora l'immagine della messa celebrata in località Tre Passi il 25 aprile scorso».

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