Braccialetti elettronici, dal Senato ok a un’indagine conoscitiva: “Audire anche chi ha vinto la gara”
Dopo le polemiche delle scorse settimane sui tre casi di femminicidio in meno di un mese con braccialetto elettronico non funzionante, il Senato ha dato il via libera a una indagine conoscitiva. La proposta è stata fatta dalla senatrice di Fdi Susanna Campione e approvata dalla commissione Giustizia di Palazzo Madama. Nello svolgimento dell’indagine, ha spiegato la presidente leghista Giulia Bongiorno si intende “anzitutto acquisire i dati relativi al numero dei dispositivi elettronici attivi”. In secondo luogo, “l’indagine è diretta ad approfondire il sistema di funzionamento di tali dispositivi, anche in considerazione dell’evoluzione tecnologica del sistema delle comunicazioni, ed individuare le eventuali problematiche operative dello strumento, sia per quanto riguarda le criticità sotto il profilo tecnico, sia per quanto riguarda gli eventuali malfunzionamenti”.
Un “rilievo non secondario”, ha continuato Bongiorno, “assume il ricorso al braccialetto elettronico anche nella fase relativa all’esecuzione della pena, in quanto l’uso dei dispositivi di tracciamento elettronico potrebbe costituire una valida alternativa alle misure detentive con conseguente alleviamento del sovraffollamento carcerario”. Bongiorno ha invitato pertanto i Commissari, “data la rilevanza del tema, a dare indicazioni mirate sulle audizioni da svolgere focalizzando l’attenzione sul funzionamento dei dispositivi esistenti e sulla loro capacità di fornire uno strumento indispensabile sia a fini preventivi che di misure alternative rispetto al carcere”. La senatrice Campione ha osservato che “sarebbe comunque utile audire i soggetti che al momento hanno vinto la gara per la fornitura dei braccialetti elettronici attualmente in uso”. Ovvero Fastweb, alla quale lo stesso Viminale ha già chiesto di procedere con alcune modifiche per affrontare “le criticità” emerse.
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