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Ноябрь
2024

I piccoli passi della Triestina calcio

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Un punto muove la classifica, è uno dei detti più in voga nel mondo del calcio. Ma quando i passettini sono troppo piccoli perché in precedenza si è rimasti troppo indietro come sta accadendo con la Triestina, è ovvio che anche un pareggio può lasciare l’amaro in bocca.

Soprattutto perché anche nella sfida con la Pro Patria c’è stata a lungo la sensazione del deja vu, di un copione purtroppo già visto, di uno sterile predominio territoriale con tanto di pasticcio finale che poteva costar caro. Una beffa che non si è concretizzata solo per merito di un gigantesco Roos.

LA SOLITA STORIA

Siamo in buona sostanza alle solite: la Triestina delle ultime settimane è una squadra che sa stare bene in campo, che limita al massimo gli svarioni difensivi, che detiene a lungo il pallino della partita ma davanti non riesce a pungere. E se non segni, la partita non la puoi certo vincere. Poi, anche se ora c’è maggior compattezza, qualche svarione dietro può sempre capitare e, come successo tante volte, alla fine magari ti ritrovi con in mano un pugno di mosche. È evidente che serve qualcosa in più, una svolta che possa dare maggior concretezza offensiva alla squadra. A onor del vero, va detto che a Busto Arsizio c’era un Olivieri in meno nel motore alabardato, e si è visto le scorse settimane quanto l’apporto dell’attaccante ex Juve sia importante almeno in termini di fisicità e dinamismo. Krollis e Vertainen non sono certo adatti a giocare insieme, inoltre il primo continua a essere inconcludente mentre il finlandese ha i colpi di classe ma non certo il killer instict del bomber.

LA LUCE CHE MANCA

Un attacco così avrebbe bisogno di qualche invenzione particolare per essere innescato, di un lampo di luce che purtroppo D’Urso non può ancora dare: il trequartista non è assolutamente in condizione, come si era capito nella ripresa contro l’Albinoleffe.

Probabile che Clotet cerchi di farlo giocare appunto per farlo crescere fisicamente, ma sta di fatto che le sue giocate si limitano per ora a singole trovate estemporanee, ma manca del tutto la continuità e il ritmo.

Si è provato in quella zona anche Kiyine, che ha indubbiamente dei colpi di altra categoria, ma caratterialmente ha dei precisi limiti e anche lui non brilla sul piano fisico.

CENTROCAMPO E CALCI PIAZZATI

La novità positiva è che si è cercato di pungere di più con qualche centrocampista, soprattutto con Christopher Attys che ha agito in posizione più avanzata ed è stato più intraprendente rispetto al solito.

Ma questo non è ancora bastato per essere pericolosi con maggior incisività. Insomma è lì davanti, fra attaccanti, trequartisti e aiuti dei centrocampisti, che Clotet deve evidentemente trovare il prima possibile la quadra per arrivare ai gol.

Magari sfruttando meglio i calci piazzati, che nonostante l’apporto delle torri difensive finora hanno dato poco o niente.

TERZINO SINISTRO: COSÌ NON VA

Servirebbe anche maggiore propulsione dai terzini, ma se a Germano sinceramente non si può rimproverare nulla, va detto che forse bisognerebbe avere il coraggio di trovare qualche alternativa a Bijleveld come laterale sinistro, magari provando finalmente Tonetto, più che un Vallocchia che sarebbe fuori ruolo. Vallocchia che fra l’altro potrebbe essere molto utile a centrocampo nella sfida di venerdì sera al Rocco contro la Giana, visto che Braima sarà squalificato. Ma proprio in quella zona potrebbe esserci il rientro di Voca, un’altra delle tante delusioni di questa stagione chiamate ora a dare un segnale di riscatto. —

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