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Ноябрь
2024

Un maxi allestimento da 12 Tir e 300 abiti: il Rossetti di Trieste si prepara per “Les misérables”

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Mancano due giorni alla prima italiana del musical “Les misérables”, un evento storico, che conferma Trieste come capitale italiana del musical. Giovedì sera, seguendo un dress code proposto dal teatro e che spazia tra “Bleu, blanc et rouge”, i colori della bandiera francese, quelli che colorano l’immagine iconica della piccola Cosette, simbolo dello spettacolo, si aprirà il sipario del Rossetti per uno dei titoli più famosi al mondo.

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La città ha già iniziato a colorarsi, con delle locandine installate sui lampioni del centro. Sembra però incredibile che sia la prima volta che questo titolo arrivi in Italia, e lo fa proprio con il tour celebrativo dei 40 anni dal suo debutto a Londra, nel 1985. Lo stesso è accaduto, negli ultimi 16 mesi con “The Phantom of the Opera”, che ha debuttato in Italia, sempre al Rossetti, dopo avere spento più di 35 candeline a Londra.

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I 70 anni dello Stabile

Lo stesso accadrà ancora in questa stagione che festeggia peraltro il 70° compleanno dello Stabile regionale, e sarà per titoli più “giovani” come “Come from away” il prossimo gennaio e “Dear Evan Hansen” a fine maggio, mentre nel 2024 è stato “Six - The musical” un altro titolo che ha debuttato su suolo italiano solo a Trieste. «Abbiamo reso possibile - spiega il direttore organizzativo Stefano Curti, primo italiano a essere membro della Broadway League - ciò che per anni è stato definito impossibile».

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I numeri

I numeri di questa operazione, nata e pensata per i grandi spazi come le arene e i palasport e che solo in Italia verrà portata in scena all’interno di due sale teatrali, a Trieste e a Milano, sono importanti: sono in arrivo 12 Tir con oltre 300 costumi. Ci saranno 174 amplificatori per 78 microfoni. Impressionante il peso di tutto l’impianto scenografico, comprensivo dei costumi e di tutta l’apparecchiatura high tech che raggiunge le 120 tonnellate. E poi arriveranno 110 persone tra attori, musicisti e lo staff tecnico, provenienti da 17 Paesi diversi. «Mediamente uno spettacolo italiano viaggia con 30 o 35 persone - evidenzia il direttore organizzativo- mentre gli allestimenti più grandi che abbiamo ospitato in passato arrivavano talvolta a 65».

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Pubblico da 30 Paesi

Per quanto riguarda il pubblico è «in arrivo da tutta Italia, ma anche da una trentina di Paesi diversi - come sottolinea il presidente Francesco Granbassi - Islanda, Stati Uniti, Australia sono alcuni esempi. Chi arriva da così lontano si fermerà in città per oltre una notte e questo porterà a un aumento delle presenze in un momento solitamente considerato di “bassa stagione”. Quando programmiamo spettacoli di questa rilevanza cerchiamo di tenere conto anche di questo».

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In percentuali, «saranno circa un 35% di spettatori provenienti dalla regione - specifica Curti - e un 65% dal resto del mondo. Considerato che lo spettacolo si ferma in città meno del “The phantom of the opera”, non potremo registrare un ulteriore record».

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Lo sforzo organizzativo

Tutto questo comporta un grande impegno organizzativo per lo Stabile del Fvg, che prevede già l’installazione di una speciale pedana in via Crispi che servirà per lo scarico dei Tir in arrivo. «Siamo la città più piccola di tutto il tour. Vedere il nome di Trieste in mezzo a posti come Tokyo, Sidney o Shanghai è emozionante - spiega il presidente - ma sono convinto che noi qui avremo un’opportunità unica: vedere lo spettacolo davvero da vicino. Nessun palazzetto dello sport può garantire questo grado di intimità». E a Granbassi piace ricordare che «cinque anni fa fu prodotto proprio dal Rossetti lo spettacolo di prosa “I miserabili”, mentre ora al pubblico viene offerta la possibilità di ritrovare l’opera immortale di Victor Hugo, rappresentata con un altro linguaggio. Questa è una delle particolarità dell’offerta che proponiamo, di esplorare sempre diverse forme espressive».

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Trieste nel mondo

Non c’è dubbio invece sul fatto che Trieste, con il Rossetti, si dimostrerà lo spazio migliore al mondo in cui eseguire “Stars”, potendo approfittare dell’iconico cielo stellato che caratterizza il teatro stesso. «Grazie anche agli artisti stranieri che sono venuti in città e che amano ritornarci, ormai anche quando sono a New York - conclude Curti - mi capita di incontrare qualcuno che ha sentito nominare la città e che la identifica con il Rossetti».

Pronta ad accogliere il cast e la produzione faraonica in arrivo anche Serena Tonel, vicesindaco nonché delegata ai teatri. «Stiamo portando avanti l’idea di creare una nuova piazza che consenta di gestire meglio l’afflusso e il deflusso degli spettatori e di agire anche sulla facciata del teatro. I fondi sono stati stanziati - conferma Tonel - e siamo in fase di progettazione. Per la facciata i tempi saranno sicuramente più lunghi ma ci stiamo lavorando».

I fan, intanto, stanno già contando le ore che li separano da giovedì sera. —

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