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Ноябрь
2024

Piantedosi al cantiere di Panzano a Monfalcone apre il tour degli incontri tra Fincantieri e governo

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Ha dato nell’occhio, in questi ultimi giorni, l’olio di gomito con cui lo stabilimento di Panzano è stato ripulito da cima a fondo, come nelle grandi, rimarchevoli occasioni. E così, di bocca in bocca, alla fine, lo notizia è circolata fuori dal perimetro di Fincantieri: giovedì, a partire delle 11. 30, il ministro dell’Interno del governo Meloni Matteo Piantedosi visiterà la grande fabbrica, che contribuisce in via significativa al Pil di questa regione. Si tratterà di un incontro a porte chiuse, nessun’altra autorità civile, al di fuori del sindaco facente funzioni Antonio Garritani e di un rappresentate della giunta regionale, se il governatore Massimiliano Fedriga non potrà prender parte al tour che occuperà tutta la mattina, è invitata. Organi di stampa fuori dai cancelli.

Roadshow industriale

L’incontro, secondo quanto trapela dagli ambienti vicini, ma non dall’azienda, s’inserisce sul solco di un “roadshow” industriale, cioè una serie di incontri nelle diverse città che ospitano stabilimenti del gruppo in cui gli alti dirigenti avranno l’opportunità di parlare con figure istituzionali di livello, con ogni probabilità sempre di caratura ministeriale. Fincantieri ha deciso di partire dal cantiere più importante, Monfalcone. Poi replicherà il format – meglio: il percorso – da altre parti sia entro l’anno che nel 2025. E appunto a ogni tappa l’ospite istituzsionale sarà un pezzo grosso del governo. Il primo è il ministro Piantedosi, che ieri ha presieduto a Roma, a Palazzo Altemps, la sessione conclusiva del G7 “Sviluppo urbano sostenibile”.

Tre temi chiave

Stando ai bene informati la prima fermata del “roadshow” verterà su tre temi: sicurezza, formazione e innovazione tecnologica. E saranno affrontati assieme al presidente di Fincantieri Biagio Mazzotta e all’amministratore delegato Pierroberto Folgiero.

Sulla direttrice della formazione, il gruppo navalmeccanico può qui esporre al ministro il progetto dei Maestri del mare, il percorso intrapreso da qualche anno con le scuole professionali monfalconesi, e ovviamente l’Academy in Ghana.

Tre filoni con cui l’azienda ha inteso nel tempo dare una scossa per rispondere all’annoso problema della mancanza di manodopera specializzata, portando avanti pratiche finalizzate all’assunzione di nuove maestranze con cui coprire le uscite da pensionamenti e rispondere anche all’esigenza di forza-lavoro dettata dalle commesse. Quanto all’innovazione, come noto Fincantieri ha in piedi precisi investimenti tecnologici, applica la robotizzazione e guarda con interesse anche all’intelligenza artificiale.

Visione olivettiana

Mezzi per focalizzare l’apprendimento e la formazione su prestazioni specialistiche affidando i lavori più usuranti alle macchine. Relativamente invece alla sicurezza, lo storytelling Fincantieri è noto. Di recente inoltre l’ad Folgiero si è anche espresso sull’intenzione di portare avanti una “visione olivettiana” per favorire l’integrazione dei lavoratori diretti e indiretti nel contesto fabbrica e sul territorio. È dunque probabile che il gruppo esponga a Piantedosi la sua roadmap. Non si sa se la delegazione si tratterrà anche a pranzo.

Le polemiche

L’arrivo del ministro dell’Interno, anche per le dinamiche interne al cantiere cui si accennava, alla fine è giunto all’orecchio perfino di Federico Razzini (Territorio e libertà), spina nel fianco della maggioranza comunale sui temi della massiccia presenza di immigrati in città e dei rapporti con la grande fabbrica, sicché si sente di intervenire: «Ora che viene il ministro dell’Interno, Anna Cisint gli dirà “Ora basta!”, visto che i bengalesi arrivano qui anche per accordi internazionali? Chiederà perché la Fincantieri, al 71% detenuta da Cassa depositi e prestiti, continua a ricorrere ad appalti esterni e subappalti? E come mai la legge sui ricongiungimenti è rimasta nel cassetto?». Razzini è al corrente dell’arrivo del ministro, ma non del fatto, evidentemente, che a riceverlo sarà per il Comune Garritani.

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