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Ноябрь
2024

Basta falsità sulla classe dirigente di destra: la formazione c’è e funziona. Al via il Corso della Fondazione Tatarella

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Venerdì 8 novembre sarà inaugurata la settima edizione del Corso di formazione politica promosso dalla Fondazione Tatarella, che proseguirà fino al 6 dicembre. Di seguito una riflessione di Fabrizio Tatarella sull’importanza di dotare le future classi dirigenti di un chiaro orizzonte valoriale e di strumenti adeguati al compito cui sono chiamate. Il corso, è spiegato nella presentazione, ha “la finalità quella di continuare a diffondere tra le giovani generazioni una visione della politica intesa come impegno civile al servizio della comunità, secondo quelli che sono i valori e i principi di una destra moderna, europea e di governo immaginati da Pinuccio e Salvatore Tatarella”.

Troppe volte la principale accusa rivolta dalla sinistra e dal suo mondo giornalistico di riferimento alla destra italiana e a Giorgia Meloni è quella di non avere una classe dirigente adeguata. Nulla di più falso e politicamente strumentale. Ernesto Galli della Loggia, nel suo editoriale sul Corriere della Sera del 22 ottobre, “La destra, la storia. Una classe dirigente esclusa” si domandava: “Ma come avrebbe potuto avercela la destra questa famosa classe dirigente?”, ricordando l’emarginazione che in Italia ha subito il pensiero conservatore e anticomunista da parte della sinistra che ha occupato l’università, la cultura, il mondo dell’informazione, i luoghi principali dove si forma una classe dirigente. Tutto ciò premesso è proprio in questa fase storica che la destra italiana ha il dovere di investire sulla classe dirigente del futuro.

Oggi con un governo di centrodestra, con una forza di destra che ha vinto le recenti elezioni politiche ed europee, la destra italiana deve dimostrare di essere in grado di proporre un modello di società alternativo non effimero, ma duraturo. Forgiare e preparare le classi dirigenti del domani è fondamentale per consolidare un programma di governo e per provare a lasciare un segno tangibile nella politica, modificando gli assetti statali in profondità.

Nel recente passato il Pd, il Movimento 5 Stelle e la Lega hanno avuto importanti risultati elettorali e altrettanto rapidamente sono ritornati a percentuali più modeste, proprio perché non hanno saputo creare una nuova classe dirigente adeguatamente preparata, in grado di andare oltre il successo e la leadership del momento. Nei primi anni duemila Ferdinando Adornato nel suo fortunato saggio La nuova strada. Occidente e libertà dopo il Novecento (Mondadori, 2003) sosteneva che tre erano le “C” che servivano per formare la classe dirigente: comunità, comunicazione e cultura.

In una stagione dominata dai social, che con la loro velocità e la loro brevità tipica di un post o un tweet hanno sostituito il pensiero e lo studio, sono invece proprio la riflessione e l’approfondimento, processi mentali che per loro natura richiedono tempo, i requisiti che devono animare chi intende occuparsi di politica, amministrare la cosa pubblica e servire le istituzioni. Il resto è sterile propaganda del momento, comitati elettorali che possono servire a eleggere personale politico non strutturato, privo di idee e contenuti destinato a evaporare alla prima occasione di mutamento della stagione politica.

Non esistono più le scuole di partito, le sezioni, autentici luoghi di confronto dove comunità, militanza e formazione erano caratteristiche specifiche dell’impegno politico di giovani appassionati. In un contesto politico in cui tutto questo sembra essersi definitivamente smarrito e che recentemente ha portato in politica e nelle istituzioni una classe dirigente ispirata alla logica grillina dell’uno vale uno, orgogliosamente senza formazione, passione e ideologia politica, riproporre le scuole di formazione è quanto mai opportuno per costruire una classe politica consapevole delle sfide future.

La Scuola di formazione politica della Fondazione Tatarella è giunta alla sua settima edizione e a destra rappresenta una delle più longeve e continue. Dopo alcune edizioni patrocinate anche dalla Fondazione Alleanza nazionale e dal Gruppo di Conservatori europei (Ecr), la Scuola di formazione politica si è adeguata ai tempi con la possibilità, già in vigore dalla scorsa edizione, di poterla frequentare da remoto e di ascoltare la lezione in qualsiasi momento non necessariamente in diretta. Questo ha consentito a diversi giovani, da Trento a Reggio Calabria di seguire importanti lezioni di giornalismo, diritto costituzionale e amministrativo, declinati nell’attualità politica. Antonio Gramsci, non a caso citato nelle tesi di Fiuggi che portarono alla nascita di Alleanza Nazionale, palestra politica nella quale si sono formati giovani che oggi guidano la Nazione, su L’Ordine Nuovo nel 1919 sosteneva “istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza”.

*Avvocato e vicepresidente vicario della Fondazione Tatarella

Il Corso di formazione politica della Fondazione Tatarella: programma e modalità di iscrizione

La Scuola di formazione politica promossa dalla Fondazione Tatarella si terrà da venerdì 8 novembre a venerdì 6 dicembre, dalle ore 17 nella Biblioteca della Fondazione, a Via Piccinni, 97, a Bari. Il calendario prevede 5 incontri, su giornalismo, attualità, diritto costituzionale, istituzioni e politica. Nella giornata inaugurale è prevista la lezione di apertura del presidente della Fondazione Tatarella Francesco Giubilei sul tema “L’egemonia culturale da Giovanni Gentile ad Antonio Gramsci”. La seconda lezione, venerdì 15 novembre, vedrà Gherardo Marenghi, professore ordinario di Diritto amministrativo dell’Università degli Studi di Salerno, intervenire sul tema “Gli atti amministrativi di natura politica”. La terza lezione, venerdì 22 novembre, sarà tenuta dal giornalista Dioniso Ciccarese, docente del master in giornalismo Uniba, su un tema molto delicato come “Politica e brand reputation”. Venerdì 29 novembre, per il quarto incontro, Antonio Polito, editorialista del Corriere della Sera, terrà una lezione sul “Giornalismo politico”. L’appuntamento conclusivo, con la consegna degli attestati, si terrà venerdì 6 dicembre alla presenza di Ignazio Lagrotta, professore di Diritto costituzionale dell’Università degli Studi di Bari, che svolgerà la tradizionale lezione di diritto costituzionale sul tema “Unità e pluralismo nella Costituzione italiana”. Le iscrizioni resteranno aperte fino alle 12 del 7 novembre, secondo le modalità indicate sul sito della Fondazione Tatarella.

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