ru24.pro
World News in Italian
Ноябрь
2024

Il bagno Ausonia di Trieste verso il restauro: ultimata la fase di progettazione

0

L’Autorità di sistema portuale ha ultimato la stesura del progetto per la ristrutturazione della vasca olimpionica dello storico stabilimento balneare Ausonia, fortemente danneggiata dalle mareggiate del 2019.

Il plico di documenti è stato ufficialmente consegnato alla Soprintendenza, dalla quale si attende adesso l’approvazione finale del piano. Un passaggio fondamentale affinché le istituzioni, in prima linea la Regione, possano reperire – tramite i ministeri coinvolti nella tutela e nella valorizzazione dei beni culturali – i fondi necessari per l’intervento di recupero, stimati in 3 milioni di euro. Solo una volta reperite le risorse, sarà possibile bandire i lavori, tramite appalto integrato, così da partire effettivamente con i cantieri e, finalmente, riaprire il bagno nella sua interezza.

L’impianto, in concessione al Consorzio Ausonia cooperativa sociale onlus e tutelato dal ministero della Cultura, è parzialmente interdetto ai suoi frequentatori ormai da cinque anni. Nell’agosto 2019, in una giornata di eccezionale maltempo, l’impeto delle onde aveva infatti danneggiato il pontile fronte mare del bagno, causandone il crollo sul lato della piscina olimpionica.

Da allora quella vasca da 50 metri è vietata ai tanti bagnanti e affezionati che ogni estate erano soliti affollarne le terrazze, limitando quindi la fruizione dell’impianto balneare e le tante attività collaterali che vi erano ospitate, dai tornei di tuffi alle partite di pallanuoto.

Negli anni l’Ausonia e il suo pontile ammalorato sono stati oggetto di forte attenzione da parte di associazioni, comitati ed esponenti della politica locale, mobilitatisi con petizioni in favore del bagno e rivolti, in particolare, al ministero della Cultura, perché sollecitasse il restauro. Ma la mancanza di un’adeguata procedura di progettazione aveva fino a ora escluso la possibilità di avviare i necessari percorsi di finanziamento, congelandone di fatto il procedimento.

L’iter, a ogni modo, può adesso sbloccarsi. A farsi carico di tutta la parte di progettazione, negli ultimi mesi, è stata l’Autorità di sistema portuale, proprietaria demaniale dello stabilimento, che – in collaborazione con l’assessorato alle Infrastrutture della Regione – ha appena consegnato alla Soprintendenza un corposo piano per l’atteso recupero dello stabilimento.

L’intervento riguarderà tanto la piscina ad acqua di mare quanto le sue componenti strutturali “accessorie”: le passerelle lato mare e lato Dogana, il consolidamento e il rifacimento delle gradinate della vasca e il consolidamento del solaio. Solo le attività di studio di fattibilità e valutazione tecnica hanno impegnato all’Authority circa 100 mila euro.

Un progetto ambizioso, che avrà l’obiettivo, annota il commissario straordinario dei porti di Trieste e Monfalcone Vittorio Torbianelli, di «tutelare un patrimonio demaniale e, soprattutto, restituire ai triestini, dopo cinque anni, un vero e proprio pezzo di storia della città: la nostra parte, come Autorità portuale può dirsi conclusa, almeno per quanto riguarda gli aspetti tecnici».

Il prossimo passaggio prevede che la Soprintendenza validi il progetto, eventualmente integrandolo con le prescrizioni che tengano conto dei vincoli architettonici-culturali che insistono sulla struttura.

A quel punto, annota Torbianelli, inizierà l’interlocuzione con tutte le istituzioni coinvolte (Authority, Regione, Comune) che dovranno interfacciarsi con Roma per avviare la procedura di finanziamento dell’intervento, il quale richiederà in tutto circa 3 milioni di euro, oneri di sicurezza inclusi. L’auspicio è di completare il procedimento già nei prossimi mesi, così da avviare i primi cantieri e riaprire l’Ausonia, nella sua interezza, nel minor tempo possibile. —