Ivrea, a scuola di piffero, in 28 alle lezioni per imparare i suoni del Carnevale
IVREA. Risuonano chiare, seppur inconsuete in una sera d’autunno, le note del Titao, la monferrina che i Pifferi, in tempo di Carnevale, sono soliti attaccare entrando nel territorio della Parrocchia di San Grato. Provengono dall’ex Caserma Valcalcino dove si sta tenendo il corso di Piffero di primo livello ovvero di avvicinamento allo strumento, nel quale agli allievi vengono insegnate le posizioni delle dita e alcune suonate.
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«L’ultimo corso si era tenuto una decina di anni fa – spiega Roberto Stevanella, presidente del Gruppo Pifferi e tamburi di Ivrea –. A questo si sono iscritte 28 persone, il 60% delle quali donne. A differenza di un tempo, quando i corsi servivano a rafforzare un organico spesso insufficiente, oggi, con i nostri 42 musici, copriamo senza fatica il periodo carnevalesco: tutti sono presenti all’Epifania, per la prima uscita dell’anno, e c’è sempre un numero sufficiente, malgrado le defezioni estemporanee, per i giorni in cui la manifestazione entra nel vivo. Il problema nasce con le uscite esterne al Carnevale per le quali è già molto quando riusciamo a raggiungere il numero di venti elementi: alcuni, infatti, sono contrari a partecipare a servizi esterni, ma se non si fa qualcosa al di fuori della festa eporediese, non si raccolgono risorse che, comunque, aiutano a mantenere le attività e a coprire le spese del gruppo. Il nostro obiettivo è quello di creare un fondo a cui attingere per portare a compimento, senza sforzo, Carnevale e trasferte». «Tra i partecipanti – evidenzia Stevanella – ho già individuato alcuni elementi validi che potrebbero un domani essere portati nel gruppo, dopo aver frequentato, ovviamente, anche il corso di perfezionamento. È comunque prematuro, al momento, fare bilanci». «Ai corsi – precisa Simone Boglia, il Primo piffero – non si iscrivono solo aspiranti Pifferi, ma anche persone che vogliono apprendere in modo diretto e compiuto anche l’aspetto culturale della nostra tradizione. Di questa tornata fanno parte, tra l'altro, quattro maestre delle primarie eporediesi, che, con grande intelligenza e sensibilità, intendono indirizzare i loro allievi alla conoscenza di questo patrimonio musicale e non solo che appartiene anche a loro».
Paolo Ballurio, da qualche tempo, affianca il Primo piffero quale responsabile musicale del gruppo: «Abbiamo realizzato e distribuito ai nostri allievi – spiega – un opuscolo sintetico e al contempo esaustivo, contenente le informazioni principali e un metodo base, con le tablature “a pallini” e, per facilitare chi già conosce la musica, le trascrizioni a spartito, anche se non va dimenticato che si tratta solo di indicazioni descrittive di una possibile “linea melodica” delle Pifferate, nel pieno rispetto della tradizione orale che ha da sempre caratterizzato il tramandarsi nel tempo di queste musiche». Dopo il Carnevale 2025 si terrà anche il corso di Tamburo di primo livello.