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Ноябрь
2024

Tribunale di Ivrea, salta il giuramento della presidente

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IVREA

È stata sospesa l’immissione in ruolo di Antonia Mussa, come presidente del tribunale di Ivrea, inizialmente prevista per oggi, lunedì 4 novembre, alle 9.30. Si attende una nuova nomina del Consiglio superiore della magistratura (Csm). Il decreto di nomina della presidente era stato pubblicato nel bollettino ufficiale del ministero della Giustizia il 31 ottobre e in via Pavese era stato organizzato tutto per il giuramento.

Sarebbe stato un vero colpo di scena, pensando alla sentenza del Tar del Lazio del 24 ottobre, che annullava il provvedimento della Quinta commissione del Csm con cui era stata dichiarata inammissibile la domanda di Giuseppe Marra per aver ecceduto i limiti dell’auto relazione di sei righe. Sentenza breve, arrivata in tempi record, dopo il rifiuto dei giudici amministrativi di concedere una sospensione cautelare della nomina. Il bollettino ufficiale del ministero della Giustizia è del 31 ottobre, mentre il decreto di nomina è del 16. Quindi, probabilmente, si è trattato di un banale errore del ministero che non ha preso in considerazione la sentenza che resta efficace e non è stata sospesa. Marra aveva fatto ricorso contro il Csm, attraverso i suoi avvocati Filippo Lattanzi e Claudia Ciccolo, e, appunto, contro il ministero della Giustizia, che avrebbe dovuto dunque essere a conoscenza della decisione. Mussa, da parte sua, non si era costituita in giudizio.

Scrivono i giudici che il provvedimento «va annullato; quale obbligo conformativo, il Csm dovrà procedere all’ammissione del ricorrente (Marra, ndr) e alla valutazione della domanda da questi presentata, in comparazione con la domanda dell’unica concorrente che ha, in concreto, partecipato alla procedura (dottoressa Antonia Mussa): procedimento nell’ambito del quale non dovrà tenersi conto della parte della scheda di auto relazione in cui è stato superato il limite dimensionale delle 10 pagine».

Insomma, ora toccherà alla Quinta commissione del Csm valutare di nuovo entrambe le candidature, senza considerare quelle sei righe in più. L’obbligo a «pena di inammissibilità», secondo i giudici amministrativi, si riferiva alla trasmissione telematica della candidatura e all’utilizzo dei modelli predefiniti, non al limite delle dieci pagine.

Un bel pasticcio che rischia di avere pesanti ripercussioni sul palazzo di giustizia eporediese di fatto privo di vertice dal maggio scorso, quando Vincenzo Bevilacqua, dopo sette anni aveva lasciato Ivrea per approdare alla presidenza delle sezione Gup del tribunale di Torino.

Per Ivrea oltre a Mussa avevano presentato domanda i magistrati Rossella Atzeni, Marco Ciccarelli e Giuseppe Marra, appunto. Ma mentre Atzeni e Ciccarelli avevano rinunciato alla nomina, Marra (già consigliere togato del Csm che a Ivrea era stato giudice monocratico) era stato escluso dalla Quinta commissione del Csm. —