Calo degli alunni e mancanza di insegnanti: nel Friuli occidentale l’ora di religione è sempre più in crisi
Dodici posti in palio nel concorso 2024-2025 per assumere in ruolo gli insegnanti di religione cattolica (irc) nelle scuole statali della diocesi Concordia-Pordenone. Il concorso è bandito dopo 20 anni. «I posti a concorso sono minimi rispetto al fabbisogno del turnover delle pensioni dei docenti irc». Giovanni Dalla Torre dirige l’ufficio scuola diocesano e monitora l’organico in 39 scuole statali in Friuli occidentale, dove l’ora di religione è disertata di media dal 22,55% di alunni. Bisogni e numeri a confronto: il picco delle “diserzioni” nell’ora di lezione cattolica è nelle superiori e nelle scuole con un’alta percentuale di alunni di famiglie islamiche, sikh e altre religioni.
I numeri
«Il nuovo concorso per gli irc è un atto dovuto e di giustizia, come prevede il Concordato tra Stato e Chiesa – ha precisato Dalla Torre –. I pensionamenti degli attuali docenti di religione cattolica saranno progressivi: da 7 a 10 ogni anno scolastico». Una dozzina di cattedre di religione non basteranno: sono circa 130 gli irc nelle scuole della diocesi Concordia-Pordenone. «Si tratta di insegnanti molto impegnati nel settore educativo – ha indicato Dalla Torre – con progetti, ruoli di responsabilità. Spesso diventano un punto di riferimento per gli alunni e colleghi, poi sono attivi nelle parrocchie». Il corso universitario di teologia per i futuri docenti di religione cattolica è stato attivato in seminario a Pordenone, affiliato alla sede centrale di Padova delle scienze religiose.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:14770794]]
«Oltre una trentina di iscritti nel 2024-2025 – segnala Dalla Torre – e frequentano 4 ore di lezione al giorno, dal lunedì al venerdì, di pomeriggio». Il traguardo è il baccalaureato in teologia. «Abbiamo bisogno di docenti di religione cattolica – lo segnala il direttore – nelle scuole». L’incarico annuale per insegnare nelle scuole statali è il primo passaggio, in attesa del concorso e assunzione di ruolo.
A scuola
Tre studenti su dieci disertano in media l’ora cattolica nelle scuole statali, cioè il 23,93 % in Friuli Venezia Giulia e il 22, 55 % nel pordenonese. I dati del ministero dell’Istruzione e merito sono stati elaborati qualche mese fa per il 2023. A scuola senza religione: è questa la tendenza, con l’aumento costante degli studenti che non si avvalgano dell’insegnamento di religione cattolica. L’aumento secco di no alla religione è visibile nel quinquennio: l’Osservatorio delle diocesi Trivenete nel 2017-2018 aveva segnalato l’incremento +0, 7% annuo del no alla religione in classe, pari al 17,8%.
La fuga è nelle superiori e nei plessi con un alto tasso di alunni stranieri, per esempio a Pasiano dove si raggiunge il 61,64 nel plesso dell’infanzia Lodi. Le altre scuole monitorate: in via Campagna a Maniago si raggiunge il 47,5% e in via Cappuccini a Pordenone il 45,7%. Tra le primarie c’è la Gabelli a Pordenone con il 53,6%, la Dante Alighieri di Pasiano al tetto del 39,8% e Cesare Battisti in Azzano Decimo. Nelle secondarie di primo grado: Celso Costantini a Pasiano 34, 8 %, seguita dalla Bernardino Partenio di Spilimbergo al 33,6% e Centro storico a Pordenone in via Gozzi con il 32,3%. La classifica delle superiori vede in vetta l’Ipsia dell’Isis Torricelli a Maniago con il 57,8%, l’Isis Marchesini a Sacile al 57,4% e Isis Zanussi a Pordenone con il 52,3%. Il tasso di laicità delle scuole statali in Friuli occidentale si colloca al 73° posto, con il 22,55% di alunni che non partecipano all’ora di religione. Numeri variabili da un anno all’altro: nel 2018 l’Osservatorio Triveneto segnalava la fuga dall’ora di religione al 12,2 %, nella macro regione del Nord est. Nel triennio precedente le percentuali di diserzione dall’irc erano salite da 17,1 a 17,8.