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Ноябрь
2024

Taglio all’aliquota sulla seconda casa, ecco chi risparmia: la mappa comune per comune

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L’abbattimento dell’aliquota massima dell’Ilia (imposta locale immobiliare autonoma, ex Imu) andrà a favorire a parità di rendita catastale soprattutto i proprietari di seconde case a Trieste, Sappada o Palmanova (dove l’aliquota era fissata al massimo), mentre il risparmio sarà più basso per chi ha una seconda casa al mare, a Lignano o a Grado.

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Il provvedimento approvato in Consiglio

Il provvedimento approvato nell’ultima seduta del Consiglio regionale stabilisce che l’imposta a partire dal 2025 abbia come tetto massimo da applicare sulle “prime” seconde case lo 0,7% e 0,86% per i fabbricati destinati ad attività produttive. Il tetto massimo rimane quello precedente (1,06%) per ogni abitazione posseduta in aggiunta alla seconda casa. La Regione ristorerà i Comuni per il mancato gettito erogando fondi dalle proprie casse (sono stati stanziati 33 milioni).

Si parla però appunto del tetto massimo, i Comuni sono liberi di abbatterla ulteriormente, fino ad azzerarla (senza però ottenere fondi regionali in ristoro). Allo stesso modo, non tutti i Comuni avevano scelto di applicare l’aliquota più alta (1,06%) prima dell’arrivo del nuovo provvedimento.

Dove si risparmierà?

La domanda dunque sorge spontanea: dove ci guadagneranno di più i proprietari di una seconda casa e dove si risparmierà di meno? Il quesito se l’è posto anche il consigliere del Pd Andrea Carli, che ha chiesto la lista delle aliquote applicate in ciascun territorio comunale nel 2024, pubblicata nella tabella a lato. La ratio della giunta – come ha ricordato l’assessore Fvg Pierpaolo Roberti – nel varare il provvedimento era di rendere il Fvg più attrattivo per investimenti e di togliere un peso a chi erediti una casa difficile da locare o vendere.

Ma per Carli il provvedimento è «uno sconto generalizzato che non influisce sul mercato, un’occasione sprecata visto che con le ingenti risorse a disposizione si poteva pensare di fare qualcosa per i giovani». L’esponente dem in aula ha incassato l’approvazione di un ordine del giorno che impegna la giunta a valutare l’azzeramento dell’Ilia sulle prime seconde case ubicate nei comuni in zone montane di svantaggio socio-economico.

Le novità

In aggiunta all’abbattimento delle aliquote massime, le novità introdotte dalla nuova norma includono anche l’azzeramento dell’Ilia per gli immobili occupati abusivamente se si è presentata denuncia all’autorità giudiziaria, e l’istituzione di un portale regionale online dove il cittadino che possieda tre o più abitazioni potrà indicare quale debba essere considerata la “prima” seconda casa. Nella prima fase di applicazione della legge, ci saranno anche degli sportelli.

I più cari e i meno cari

L’aliquota più alta (1,06%) è imposta solo da dieci Comuni, tra cui Trieste, Muggia, Sappada, Tarvisio, e Palmanova. La più bassa è applicata a San Vito di Fagagna, dove l’aliquota è fissata allo 0,71%.

Tra le città capoluogo, Trieste ha l’imposta più alta, segue Udine (la città applica diverse aliquote in base all’uso, la più alta 0,98% per le abitazioni non locate, 0,86% per quelle a canone di mercato, e una ancora più bassa, 0,76% per quelle concesse in comodato a parenti entro il secondo grado), poi Pordenone (0,885%) e Gorizia (0,76%). Per quanto riguarda le località di villeggiatura, Lignano Sabbiadoro ha l’aliquota allo 0,91%, mentre a Grado è un po’ più alta (0,95%). In montagna sono state adottate diverse soluzioni. Come abbiamo visto in alcuni comuni turistici l’aliquota è quella massima, mentre Venzone (1,06% e 0,86%) e Forgaria (1,01% e 0,86%) hanno scelto di contrastare il fenomeno delle case sfitte con aliquote più basse per chi le mette a reddito.

Le simulazioni

Abbiamo dunque fatto delle simulazioni sui risparmi in una selezione di Comuni in due casistiche: la prima analizza i risparmi in caso di “prime” seconde case piccole, con rendita catastale da 300 euro, la seconda guarda al caso di abitazioni un po’ più grandi, con rendita da 500 euro. Il calcolo è fatto presumendo che i Comuni non scelgano di abbattere ulteriormente le aliquote. Per ottenere l’ammontare dell’imposta, si deve moltiplicare la rendita catastale rivalutata del 5% per 160 (il moltiplicatore per gli immobili di categoria A, quella residenziale). Ecco i risultati delle simulazioni:

A Trieste le riduzioni più sensibili

A Trieste, città che applica l’aliquota massima dell’imposta sugli immobili, i cittadini vedranno le riduzioni più sensibili sulla “prima” seconda casa. Nel caso di un appartamento con rendita catastale di 300 euro (circa 70 metri quadri), il risparmio sarà di circa 180 euro. Considerando invece un immobile più grande (da circa 100 metri quadri), con rendita catastale di 500 euro, il risparmio sarà di circa 300.

A Udine scenari diversificati

I cittadini di Udine si vedono applicare aliquote diverse in base all’uso che fanno degli immobili. L’aliquota più alta è applicata alle case sfitte e vuote. In questo caso, il risparmio sarà di circa 141 euro per un appartamento con rendita da 300 euro, mentre di 235 euro per uno con rendita da 500. Nel caso di un immobile locato a canone di mercato invece, circa 80 euro nel primo caso e 135 nel secondo.

A Pordenone meno agevolazioni

Più bassi i risparmi per i cittadini che hanno una seconda casa a Pordenone, che anche prima della riforma applicava un’aliquota più vicina al nuovo tetto: 0,89%. Dunque nel caso di un appartamento con rendita catastale da 300 euro ci si può aspettare un risparmio di circa 93 euro, mentre in caso di rendita catastale da 500 euro il risparmio sarà di circa 155 euro.

A Gorizia il cambiamento minore

Considerando le città capoluogo della regione, della riforma dell’Ilia si accorgeranno meno i cittadini con una seconda casa a Gorizia. Nel primo scenario (rendita catastale di 300 euro), infatti, il risparmio sarà di 30 euro. Nel secondo (rendita catastale di 500 euro), invece, di 50 euro. A Monfalcone, invece, nel primo caso ci sarà un risparmio di circa 80 euro, nel secondo di circa 134.

Forte impatto a Tarvisio e Sappada

La riforma dell’Ilia avrà un forte impatto anche su chi ha una seconda casa in alcune località turistiche della montagna. A Sappada e Tarvisio – proprio come a Trieste – infatti l’aliquota della tassa comunale è quella massima. Dunque, nel caso di un immobile con rendita catastale da 300 euro, il risparmio sarà 181 euro. Invece, in caso di rendita catastale di 500 euro, il risparmio sarà di circa 300 euro.

A Grado più vantaggi che a Lignano

Per quanto riguarda le località balneari della regione, chi ha la seconda casa a Grado risparmierà in imposte un po’ di più di chi ha la seconda casa a Lignano. Nel caso di Grado infatti, nel primo scenario (rendita catastale di 300 euro), il risparmio è di 126 euro, nel secondo (rendita catastale di 500 euro) è di 210. Mentre nel caso di Lignano, nel primo scenario il risparmio sarà di 105 euro e nel secondo di 176.

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