AL CAPOLINEA
AS ROMA NEWS – Il gol di Harroui al minuto 88, arrivato al termine di una partita per certi versi grottesca, è il colpo di grazia su una Roma agonizzante. Incapace di vincere in trasferta dallo scorso aprile, nonostante gli avversari incontrati in questi mesi siano anche del livello del piccolo Hellas Verona.
I veneti, compagine di una modestia conclamata, riescono a risollevarsi da una crisi profonda per merito della Roma, squadra in grado di curare tutti i mali. Degli altri. I giallorossi ci si mettono d’impegno per perdere questa partita: Zalewski, ancora titolare e non si sa per quali meriti, combina l’ennesimo patatrac regalando palla a Tengstedt con un passaggio che non si vedrebbe nemmeno in terza categoria.
Poi ci pensano arbitro e VAR, con l’ennesima svista ai danni dei giallorossi, ad affossare la Roma. Pratica abituale mai come in questa stagione, anche perchè non c’è nessuno in grado di difendere un club totalmente abbandonato a sé stesso. Nella ripresa il gol di Dovbyk riaccende timide speranze, ma la squadra si spegne. I cambi di Juric non incidono e nel finale l’Hellas ha la forza di trovare il gol partita nelle praterie lasciate a disposizione da Ndicka e compagni.
Il kappaò del Bentegodi è la definitiva croce messa su un campionato già fallito agli esordi di novembre. Parlare ancora di Champions sarebbe ridicolo, ma anche pensare di raggiungere un posto in Europa comincia a diventare un miraggio. Ma la cosa peggiore non è questa. Quello che fa davvero male è continuare a sbattere il grugno su una squadra di una mediocrità disarmante, e sapere che in società non esiste la competenza necessaria per invertire finalmente la rotta.
Servirebbe una sterzata immediata, dentro e fuori dal campo: costruire una società forte nominando dirigenti capaci e ingaggiare un tecnico di spessore con cui cominciare a ricostruire qualcosa sfruttando una stagione ormai compromessa. Scelte che appaiono scontate a tutti, tranne che a una proprietà miope e assente. Sparita dai radar di Trigoria proprio nel momento più difficile, lasciando tutto sulle spalle del malcapitato Juric (di nuovo a forte rischio) e del desaparecido Ghisolfi, che dopo un paio di fugaci e poco incisive apparizioni pubbliche è tornato nelle retrovie. Con la Roma che attende ancora l’arrivo di personalità forti e competenti, in grado di ridare dignità e orgoglio a un club che merita ben altri palcoscenici.
Giallorossi.net – Andrea Fiorini
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