Accordo tra Comune, Regione e Demanio: ecco come saranno riqualificati gli immobili pubblici di Udine
Comune, Regione ed Agenzia del Demanio sono pronti a sottoscrivere l’accordo quadro immaginato per la valorizzazione e razionalizzazione dell’ampio patrimonio immobiliare pubblico presente sul territorio udinese. La delibera della giunta di Massimiliano Fedriga approvata giovedì 31 ottobre, infatti, certifica il compimento di un ulteriore step nel processo che mira, appunto, a mettere a disposizione dei tre enti ex caserme, uffici e scuole venendo incontro alle rispettive, e diverse, esigenze pratiche. «Ma è anche un’altra conferma – spiega il sindaco, Alberto Felice De Toni – della volontà e della necessità di lavorare assieme tra istituzioni per il bene dei cittadini».
Le diverse proprietà
Il cuore del progetto risiede nell’allegato che delinea la tipologia di immobili potenzialmente interessati da accordi e finanziamenti tra enti pubblici dividendoli a seconda della proprietà. Tra quelli in mano allo Stato troviamo l’ex caserma Savorgnan di via Aquileia, una parte del palazzo ex Colombatti-Belgrado in via della Prefettura, l’ex caserma Cavarzerani di via Cividale, l’ex Magazzino viveri e casermaggio di via Buttrio e il palazzo generale Cantore a ridosso di piazza I maggio.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:14460472]]
Nell’elenco di proprietà comunali, invece, sono compresi il palazzo Veneziano di piazza XX settembre, l’ex Frigo e magazzino del grano, l’ex palazzo del Governo di via della Prefettura, un immobile di viale XXIII marzo attualmente in uso ai nuclei dei Carabinieri, l’ex Stringher e l’ex caserma Duodo, nonchè, per quota parte, l’ex Osoppo. La Regione, invece, controlla il palazzo della Ragioneria generale in Borgo stazione, la porzione residua del palazzo ex Colombatti-Belgrado, il complesso di palazzo ex Colloredo alla spalle di parco Ricasoli, l’ex Casa dello studente di viale Ungheria, l’archivio di Stato in centro studi, l’ex sede di via San Francesco e un palazzo in via Liruti.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:14108726]]
«L’accordo è di carattere generale – spiega l’assessore regionale al Demanio, Sebastiano Callari –, ma ci permette prima di tutto di capire quali immobili siano utilizzati o meno e quali possono essere d’interesse per un determinato ente. Alla Regione, ad esempio, potrebbe fare comodo, in un prossimo futuro, sia l’ex Prefettura in centro sia l’ex Frigo e macello nel caso in cui si decidesse di spostare tutti gli uffici cittadini, con i relativi dipendenti, in una sola zona. Lo schema, per capirci, potrebbe essere quello in atto a Trieste con l’operazione in Porto Vecchio».
Certezze e possibilità
Al di là degli sviluppi futuri, più di qualche scelta è già stata presa da tempo. In via San Francesco, ad esempio, sono cominciati da mesi i lavori per trasformare l’ex sede della Regione nel nucleo centrale della società informatica in house Insiel, così come l’ex Stringher sarà destinato a ospitare i locali della futura Procura di Udine. Il fatto, tra l’altro, da aver ottenuto il cambio della tipologia dei finanziamenti per l’opera, svincolandoli da quelli del Pnrr, ha consentito anche di spostare la dead line dei lavori a oltre il 2026. Ancora, quindi, è recente la decisione di concedere una parte rilevante dell’ex Casa dello studente – circa 700 metri quadrati – all’Accademia di Belle Arti di Udine. Proseguendo, poi, nell’area dell’ex Cavarzerani nascerà la cittadella della sicurezza, mentre l’ex caserma Duodo dovrebbe accogliere gli studenti dell’Uccellis.
Interessanti, infine, sono le situazioni di altre due ex caserme e cioè la Osoppo e la Savorgnan. Nel primo caso, tra i vari interventi previsti la Regione ne finanzierà uno da 3 milioni 500 mila euro per ammodernare un’ala della struttura e destinarla a ospitare l’Organismo pagatore in agricoltura (oggi a palazzo Belgrado) e il Centro per l’impiego cittadino. Nel caso dell’immobile di via Aquileia, invece, nell’accordo è messo nero su bianco come l’ipotesi di adibirlo a nuovo Archivio di Stato sia tramontata lasciando pertanto viva almeno la speranza che possa diventare un nuovo parcheggio a due passi dal centro. Come auspicano in tanti, sia in Comune sia tra i commercianti.