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Ноябрь
2024

Le sevizie sul neonato duravano da mesi: gravi lesioni agli organi interni

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Le sevizie erano iniziate dal mese di luglio, quando il piccolo aveva poco più di un mese. Da quel momento non erano mai terminate.

Ricoverato all’ospedale di Vicenza quest’estate, il bambino ogniqualvolta presentasse dei segnali di miglioramento tali da prospettare le dimissioni, improvvisamente peggiorava. Una situazione che ha insospettito prima i medici di Vicenza e poi, quando è stato trasferito, quelli di Padova.

Non solo. Il piccolo, cinque mesi, oggi ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Azienda Ospedale Università di Padova, sarebbe stato anche picchiato dal papà, un 22enne di Camisano Vicentino. Oltre alle gravi ferite al cavo orale (a lingua, tonsille, faringe e trachea) i medici si sono accorti di lesioni gravi anche agli organi interni, come i reni.

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Lesioni che non si vedevano in un primo momento dall’esterno ma che sono state riscontrate dopo il ricovero ospedaliero. Ora il neonato, che non è intubato ma che necessità per alcune ore al giorno dell’ossigeno per poter respirare, fortunatamente sta migliorando, ma molto probabilmente non uscirà dal reparto intensivo per i prossimi dieci giorni.

Il piccolo, accompagnato dai genitori, padre di 22 anni e madre di 20, entrambi italiani, si è presentato a luglio all’ospedale di Vicenza con difficoltà sia a mangiare che a respirare. Prima è stato curato nella struttura vicentina, poi, peggiorato notevolmente, è stato trasferito qualche settimana fa nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale di Padova.

Aveva gravi ferite al cavo orale e respirava a fatica, tanto da necessitare la terapia con l’ossigeno. In un primo momento le sue condizioni parevano migliorare, ma dopo pochissimo i medici hanno notato un nuovo inspiegabile peggioramento. Il neonato, sveglio e sedato solamente quando qualche ora al giorno veniva aiutato a respirare con la maschera d’ossigeno, era ricoverato in una stanza a due culle.

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Purtroppo però la culletta vicino alla sua era vuota e proprio questo ha permesso al papà di agire indisturbato. Nelle stanze del reparto infatti i genitori possono accedere uno alla volta e così quando la mamma finiva di salutare il suo piccolo lasciava la stanza al papà che si trovava solo e senza nessuno che potesse vedere le sue malefatte.

Il motivo di tanta violenza nei confronti di un bambino così piccolo resta al momento un mistero. L’uomo, interrogato dal giudice per le indagini preliminari, si è infatti avvalso della facoltà di non rispondere e non ha quindi fornito alcuna spiegazione.

Ora però, nonostante la mamma parrebbe completamente estranea ai fatti, gli investigatori, coordinati dal pm padovano Giorgio Falcone, vogliono vederci chiaro per quanto riguarda l’ambiente familiare del neonato. Anche perché la famiglia ha anche un altro figlio di tre anni. È probabile che una volta che il bimbo di cinque mesi verrà dimesso dall’ospedale, il nucleo familiare venga affidato ai servizi sociali e che, almeno per un periodo, la mamma vada a vivere in una struttura protetta