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Ноябрь
2024

San Giorgio, cimitero pronto Disinfestato dai calabroni

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San Giorgio Canavese

Anche il cimitero di San Giorgio Canavese, dopo quello di Mazzè, è stato “occupato” da due nidi di calabroni che avevano trovato casa tra i loculi nella parte vecchia.

I grossi favi sono già stati rimossi dai volontari del gruppo di Aib di Ozegna, operativo e attrezzato per il servizio di disinfestazione da api e calabroni. Al sodalizio il Comune ha erogato un contributo di 150 euro per la copertura delle spese. Il cimitero del capoluogo e della frazione Cortereggio si presenta in ordine per la ricorrenza dei morti, oggi, sabato 2 novembre, dopo una manutenzione straordinaria e l’acquisto di nuove scale per raggiungere i loculi più in alto, ma i due luoghi sacri devono aspettare per l’ampliamento.

«Il progetto è pronto e approvato – spiega il vice sindaco Sergio Algostino – ma siamo alla ricerca della copertura finanziaria, avendo già stanziato molto risorse ed ottenuto contributo per altre opere pubbliche. L’investimento complessivo è di circa 400mila euro e prevede la costruzione di oltre cento nuovi loculi e di aree per l’edificazione di tombe interrate e di cappelle funerarie».

Il primo passo per l’intervento nel cimitero del capoluogo, che si trova nella parte alta del paese, lungo via Missionari degli oblati, era stato l’acquisto di un terreno di proprietà privata necessario per costruire una nuova ala destinata alla collocazione di loculi, un secondo accesso e opere accessorie. Erano in molti infatti a lamentare lo stato di incuria in cui sono lasciate alcune tombe e cappelle: coperture che stanno per cadere, pavimentazione sconnessa, infiltrazioni d’acqua.

Tuttavia in questi casi la manutenzione compete ai familiari dei defunti che sono obbligati a mantenerli in una condizione di decoro. E ovviamente di sicurezza. Il Comune invece aveva provveduto a una serie di interventi di riordino dell’area cimiteriale nella parte più vecchia in cui c’erano tombe risalenti a più di un secolo. Era stata ripavimentata un’ala ed erano stati collocati elementi d’arredo nell’area esterna.

«Avevamo bonificato l’area – ricorda il vice sindaco Sergio Algostino – e messo in vendita alcuni lotti di terreno per la costruzione di nuove cappelle funerarie. Ma un ampliamento nella parte vecchia non è possibile essendo quella un’area, situata in leggera pendenza, in cui non si possono individuare altri spazi. Da qui l’esigenza di acquistare il terreno indispensabile anche per completare l’opera: si tratta di una zona boschiva che non viene utilizzata per coltivazioni agricole».