Influenza, primo caso di ricovero per il virus H3N2. L’annuncio di Bassetti: “È un paziente di 76 anni”
“Al Policlinico San Martino di Genova abbiamo un primo caso di virus H3N2 in un paziente di 76 anni, ricoverato in Infettivologia, che non riusciva neanche a riconoscere la moglie. Tra i primi sintomi ci ha riferito di non sentire il sapore del cibo quando mangiava. La stagione influenzale non premette nulla di buono, questo è virus che colpisce non solo i polmoni, la gola, ma anche il cervello. È un dato importante, già emerso dall’Australia, ed è la dimostrazione del tropismo di H3N2″ afferma all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova. “Quindi ci si deve vaccinare perché se avessimo più casi come questo, o anche encefaliti e interessamento neurologico da influenza, gli ospedali avrebbero un iperafflusso di pazienti e una situazione di difficoltà”, rimarca Bassetti.
“Sulla base di quanto avvenuto nell’emisfero australe, questo tipo di influenza sembrerebbe essere più contagiosa e quindi richiedere una particolare attenzione – aveva spiegato al FattoQuotidiano.it il professor Roberto Cauda, docente di Malattie infettive dell’Università Cattolica e dell’università Campus bio-medico – . Tra i ceppi che saranno in circolazione l’H3N2 è senz’altro il più rilevante; l’altro ceppo, l’H1N1, che è il residuo del ceppo pandemico del 2009, è possibile che ci sia ancora, producendo una co-circolazione di virus”, continua l’esperto. Di fatto, siamo immersi in un cocktail di virus, tra Covid, enterovirus, rhinovirus, adenovirus, ma anche virus parainfluenzali, coronavirus non Sars-CoV-2 e alcuni casi sporadici di influenza.
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