Sinner a Torino. E allena la voleé con Stepanek (Bertellino). Zverev scala la classifica, ora c’è Rune (Giammò). Il tennis delle regine (Crivelli). Jas pronta a stupire. La voglia è…doppia (Strocchi, Ercoli, Martucci)
Sinner a Torino. E allena la voleé con Stepanek (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Jannik Sinner e la sua voglia di migliorare sempre. Alle parole seguono semprei fatti. […]. Così, smaltito il virus influenzale che lo ha costretto al forfait nel Masters 1000 di Parigi Bercy, il fenomeno azzurro ha ripreso in mano la racchetta, al Country Club di Montecarlo, la sua casa abituale per allenarsi e affinare la preparazione in vista dei grandi eventi. Seguito da uno dei suoi coach, Darren Cahill, Sinner ha curato in particolare i colpi di volo con un coach e sparring d’eccezione come l’ex numero 8 del mondo in singolare e 4 in doppio, il ceco Radek Stepanek. Classe 1978 e oggi allenatore (di Sebastian Korda quest’anno), Radek ha sempre avuto proprio nella volée uno dei colpi più efficaci del proprio repertorio. Sinner ha una voglia matta di Atp Finals. È l’obiettivo, lo ha dichiarato e ripetuto. Così oggi arriverà a Torino e con la propria auto – perché guidare lo rilassa – accompagnato proprio da Cahill che era con lui anche
nella trasferta parigina poi interrotta. Domani sono previsti i primi allenamenti per quella che sarà la sua terza partecipazione alle Finals, la prima nel 2021 come riserva in sostituzione dal secondo match del girone dell’infortunato Matteo Berrettini, la seconda chiusa lo scorso anno da finalista. L’idea è abituarsi a perfezione a superficie e palline del torneo dei campioni. A Torino arriverà nei prossimi giorni anche il coach Simone Vagnozzi, dopo aver trascorso un breve periodo casalingo a San Benedetto del Tronto. Il primo appuntamento ufficiale sarà giovedì 7, quando si terrà il sorteggio dei gironi e poi il blu carpet, la sfilata delle
otto superstar nel centro cittadino. Venerdì 8 Jannik sarà con Vavassori e Bolelli ospite d’onore del Grand Opening Show (canteranno Blanco, Madame e Marco Mengoni) alla Inalpi Arena, una delle novità dell’edizione 2024 delle Finals (numero 55 della storia) che stanno per prendere il via. Ma il sorteggio potrebbe tenersi con una “X”. Sono ancora in palio tre posti e il quadro dovrebbe completarsi nei 250 Atp di Belgrado e Metz della prossima settimana più che durante l’attuale Masters 1000 di Parigi. Dove ieri è arrivata la definitiva bocciatura di Stefanos Tsitsipas che ha ceduto nei quarti a Sascha Zverev, già qualificato alle Finals con Sinner, Alcaraz, Medvedev e Fritz, ma a caccia. Il tennista greco ha giocato un buon match, in alcuni tratti anche aggressivo e proiettato a rete, insomma cercando di cambiare il proprio canovaccio. Ma, complice una seconda parte d’anno nella quale ha perso troppe volte perdendo anche fiducia nei propri mezzi, è mancato nei passaggi chiave dell’incontro. Zverev non si è fatto sfuggire l’occasione e
questo gli ha consentito di salire in semifinale. Il tedesco, in ragione dell’eliminazione di Alcaraz negli ottavi per mano del francese Humbert, scavalcherebbe il murciano in caso di vittoria a Parigi Bercy arrivando a Torino come numero 2 della Race. Ciò significherebbe per Sinner e ovviamente Alcaraz il 50% di possibilità di ritrovarsi avversari nella fase a gironi. Mancano ancora molte certezze e ieri il quadro dei pretendenti a Torino ha assunto nuovi colori. De Minaur che aveva appena scavalcato Rublev conquistando l’ottava piazza puntava a consolidarla e invece è
stato fermato in 3 set da Holger Rune. Proprio il danese, autore di una stagione a dir poco involuta e caratterizzata dalle molte incertezze, su tutte la mancanza di una stabile guida tecnica, è tornato in gioco per la
qualificazione: è in corsa a Parigi dove oggi cercherà di dare ulteriore solidità alla sua candidatura cercando di superare Zverev in semifinale. Deve vincere e fare il bis la prossima settimana a Metz – dove saranno
in gara anche Ruud, al momento settimo nella Race e Rublev, nono – per salire sull’ultimo treno per Torino quasi a sorpresa. A Metz andranno invece a caccia di punti preziosi De Minaur e Tommy Paul, attualmente 11° nella Race ed eliminato a Parigi da Adrian Mannarino. Il 27enne del New Jersey può ambire a un posto come riserva alle Finals. Dunque anche l’ipotesi che i giochi non siano ancora fatti per il giorno 7, quello del sorteggio, e in uno dei gironi compaia una x al posto di quello di uno dei protagonisti, in attesa di conoscere sabato prossimo i vincitori dei 250 ATP di Metz e Belgrado. Torneo in terra serba che richiama automaticamente il nome del campione in carica di Torino e sette volte “maestro”, Novak Djokovic. A oggi “Nole” è il sesto nella Race, ma dalla Serbia si diceva che più intenzionato a godersi la vacanza, concentrando poi gli sforzi e gli allenamenti in proiezione 2025 e primo Slam di stagione, alla ricerca del 25° trofeo che lo consegnerebbe definitivamente alla leggenda. Non è ancora però arrivata una conferma ufficiale (sempre che non venga scavalcato dai più immediati concorrenti) circa una sua presenza a Torino. […]. Chi non ha nascosto di tenere molto ad essere della sfida alle Finals di Torino è Grigor Dimitrov, che ieri ha però perso e nettamente un match fondamentale per tenere vive le speranze di entrarci come titolare contro il russo Karen Khachanov. Cercherà in ogni caso di ottenere il massimo a Metz, dove è n. 3 del seeding, per entrare come riserva nel grande torneo di fine anno che lo ha visto trionfare a Londra nel 2017
Zverev scala la classifica. Ora c’è Rune (Roland Giammò, Il Corriere dello Sport)
[…]. Ancora una volta quello di Bercy si conferma torneo carico di sorprese, piovute sui campi più veloci del circuito e a cui si legano ora i sogni di chi era qui giunto con pochissime speranze e si ritrova ora in ballo per le Finals di Torino. Fuori Sinner per un virus, assente Djokovic, cadute una dopo l’altra alcune delle prima teste di serie presenti in tabellone ed eliminato l’altro ieri Alcaraz, a sorridere sono rimasti Alexander Zverev e Holger Rune, vincitori ieri dei rispettivi quarti di finale e attesi ora da una semifinale di cruciale importanza. Il tedesco infatti, già da tempo sicuro del pass per Torino, complice l’eliminazione di Alcaraz ha ora l’occasione di chiudere l’anno da n.2 del mondo e presentarsi al gran ballo di fine stagione in tutt’altra veste puntando a un tris da posizione privilegiata. Il primo passo l’ha compiuto ieri battendo in due set il greco Stefanos Tsitsipas, e l’assist per chiudere i giochi glielo ha fornito un tabellone in cui ora svetta come più alta testa di serie rimasta in gioco. Le speranze per Rune erano invece legate a una qualificazione per Torino che, se fino a ieri sembrava ancora remota, appare oggi più a portata di mano. Salito in undicesima posizione, la vittoria a Bercy permetterebbe lui di installarsi in undicesima posizione, a meno di cento punti dall’ottava piazza occupata dall’australiano De Minaur, da lui sconfitto ieri in tre set e tornato in piena bagarre per il rush finale. Che oltre a lui coinvolgerà anche Grigor Dimitrov e Andrey Rublev, tutti separati da pochi punti e attesi, qualora non bastasse quanto racimolato a Bercy da uno degli ultimi due ATP250 dell’anno, Belgrado e Metz. Grande la confusione quindi sotto il cielo del circuito. Tempo per sperare ancora ce n’è. In serata infine Khachanov ha battuto 6-2 6-3 Dimitrov e sfiderà Humbert in semifinale. A MONTECARLO. Intanto fino a ieri Jannik Sinner si è allenato a Montecarlo e oggi partirà alla volta di Torino con il suo team (selfie di rito con foto scattata e postata sui social da coach Darren Cahill con Radek Stepanek, tennista, ceco, ex n. 8 del mondo in campo con loro per una seduta) a caccia della forma migliore per la volata finale della stagione
Il tennis delle regine (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
Recita un proverbio arabo che un albero inizia sempre con un seme. La Paolini ha cominciato a coltivare il terreno delle proprie ambizioni con pazienza, tenacia e talento dall’inizio di gennaio, quando in Australia ha finalmente spezzato la maledizione delle quattro sconfitte al primo turno nel torneo per allungarsi fino alla seconda settimana per la prima volta in uno Slam. Soprattutto, dimostrando che la voglia di imparare, la conoscenza di se stessi e l’aspirazione al miglioramento non hanno confini né età, a 28 anni si è ritrovata con una consapevolezza nuova e vincente: “se gioco bene posso batterle tutte” è diventato il suo mantra.
Una traversata nel deserto, e non solo metaforica, perché a Riad, tra
le otto Maestre che si contenderanno il titolo delle Wta Finals, c’è anche lei, la sola capace di raggiungere la meta in singolare e pure in doppio con Sara Errani: «È un privilegio essere qui» dice. Sorriso Un privilegio che Jas si è guadagnata con i risultati – la vittoria a Dubai e le finali del Roland Garros e di Wimbledon in singolare, il successo a Roma e la finale
nello Slam parigino in doppio. “Voglio solo divertirmi, perché se mi diverto riesco a giocare meglio.” Sola e in coppia Prima applicazione della filosofia oggi in singolare contro Elena Rybakina, la più misteriosa delle rivali. La kazaka, n.5 del mondo, tre trofei nei primi sei mesi dell’anno, da Wimbledon ha giocato due tornei e tre partite in tutto e non scende in campo dagli Us Open, tormentata dal mal di schiena e da un divorzio piuttosto teso con coach Stefan Kozlov. Proprio ieri, peraltro, ha annunciato che dal 2025 sarà seguita da Goran Ivanisevic, un gran colpo: «Contro di lei – analizza Jasmine – sarà decisivo rispondere al suo servizio. Sarà un match difficile, dovrò giocare profondo perché lei sarà molto aggressiva. Ma non vedo l’ora». Impegnata su due fronti, l’azzurra giocherà tutti i giorni almeno fino alla conclusione dei gironi, di sicuro un notevole stress fisico: «Sarà dura, ma voglio essere positiva. Mi servirà
per rimanere focalizzata sul torneo anche se dovessi perdere dei match da una parte o dall’altra. E d’altronde anche l’anno prossimo continuerò sulla stessa strada, perché non è successo per caso che in singolare sia migliorata tanto da quando ho iniziato a giocare di più il doppio. E poi c’è Sara, giocare con lei mi aiuta molto. Le faccio tante domande, ha un tennis diverso dal mio, è più tattica, e sto cercando di rubare qualcosa dal suo modo di capire il gioco». Anche la Errani, nel 2012 e nel 2013, riuscì a qualificarsi alle Finals nelle due specialità ma la compagna ha già fatto meglio di lei in classifica, arrivando al n4, miglior piazzamento di sempre per un’italiana insieme a Francesca Schiavone. Jasmine tuttavia può ottenere una spinta verso l’alto dal torneo, perché se vincerà un match in più di Coco Gauff la scavalcherà al n.3. Insomma, l’Arabia promette duelli di fuoco (Sabalenka e Swiatek, dal canto loro, lottano per il n.1 di fine anno), con un montepremi che sarà lo stesso delle Atp Finals di Torino: 14.070.000 curo. […] È l’ora delle donne.