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Mattarella: “Pil, lavoro, export: l’Italia è tornata a crescere. Non siamo secondi a nessuno”

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“Il successo delle imprese italiane è un valore per la comunità nazionale. Generare ricchezza è funzione sociale. Alimentare un benessere diffuso è supporto alla democrazia, alla coesione”. In occasione della cerimonia al Quirinale per la consegna delle insegne ai nuovi Cavalieri del lavoro, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato con forza il ruolo “delle imprese, dei capitani d’impresa, dei loro collaboratori, insieme alle lavoratici e ai lavoratori che in esse operano” che tanto hanno contribuito e contribuiscono al nuovo slancio del Paese. “L’Italia è tornata a crescere”, ha sottolineato il Capo dello Stato, elencando i principali indicatori economici di questo successo.

Mattarella: “L’Italia è tornata a crescere”

“Se consideriamo gli ultimi cinque anni, il Pil nazionale – ha sottolineato Mattarella – è aumentato percentualmente più di quelli francese e tedesco. L’occupazione cresce, e così i contratti di lavoro a tempo indeterminato. Le esportazioni italiane continuano a registrare dati positivi, a sostegno del prodotto nazionale. Merito ulteriore di quelle aziende che sono state capaci di affrontare i rischi e le opportunità della globalizzazione. I dati di Bankitalia certificano un balzo del nostro Paese: la posizione netta sull’estero, a giugno di quest’anno, era creditoria per circa 225 miliardi di euro. Una dimensione enorme: il 10,5% del Pil. Irragionevole non venga notato dalle agenzie di rating nel valutare prospettive e affidabilità dell’economia italiana”.

L’importanza della funzione sociale dell’impresa e del capitale umano

“I Cavalieri del lavoro sono interpreti della ‘funzione sociale’ dell’impresa. Le aziende, le realtà produttive, sono motrici di un benessere ampio delle famiglie, sviluppano filiere, fanno crescere territori. È la consapevolezza di questa responsabilità che rende gli operatori economici partecipi del compito e della responsabilità di dirigere il Paese”, ha proseguito il Capo dello Stato, sottolineando che “la vivacità delle imprese e la loro capacità di affrontare le sfide del mercato, anche nelle condizioni mutevoli e difficili di questi ultimi anni, ci ha permesso di riprenderci dopo la stagione delle crisi finanziarie e dopo la grande battuta d’arresto conseguente alla pandemia da Covid”.

Mattarella, quindi, si è soffermato sull’importanza del capitale sociale che, in ogni Paese, “si nutre in maniera prevalente del capitale umano che lo abita, delle persone. Le imprese sono le prime a sapere quanto le capacità creative, la laboriosità del capitale umano, siano preziose, perché da questo dipende la competitività loro e del sistema Paese”. “Rispettare, far crescere le persone, è garanzia di progresso. Formazione e lavoro, anche per ciò che concerne la sicurezza, vanno di pari passo”, ha aggiunto il Capo dello Stato, soffermandosi anche sul ruolo del lavoro come “potente strumento di integrazione”.

Il monito sulla sostenibilità ambientale: necessario bilanciarla con quella sociale e produttiva

Un passaggio del discorso di Mattarella è stato poi dedicato al tema della sostenibilità, attraverso cui “passa lo sviluppo”. “Una migliore qualità dello sviluppo consolida il progresso del nostro modello sociale. E anche del modello democratico”, ha detto il Capo dello Stato, che ha voluto però anche avvertire sul fatto che “sostenibilità non è solo l’obiettivo indispensabile della neutralità climatica. Sostenibilità significa anche operare per evitare che le trasformazioni del modello produttivo e di consumo creino fratture profonde nel tessuto sociale, pronte a trasferirsi nel tessuto civile della comunità. È il tema di un nuovo welfare che sappia confermare l’universalità dei diritti sociali affermati dalla Costituzione”.

Il richiamo all’alleanza pubblico-privato per cogliere appieno “l’occasione straordinaria” del Pnrr

“Alle istituzioni e alle politiche pubbliche competono scelte importanti per colmare ritardi accumulati nel tempo: a cominciare dalla produttività, dal funzionamento della pubblica amministrazione, dalle riforme necessarie per far crescere le opportunità. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è un’occasione straordinaria e, come tale, va colta appieno”, ha detto ancora Mattarella, sottolineando che si tratta di “progetti propulsori, di integrazione e di fiducia tra i cittadini europei, per porci in sintonia con le scelte cui concorriamo nelle istituzioni comunitarie”. “Anche alle imprese – ha detto ancora il Capo dello Stato – viene chiesto di fare la propria parte, di accompagnare l’impegno comune con investimenti, ricerca, innovazione. L’Italia non è seconda ad alcuno se, dato del 2021, si registravano, nelle fabbriche, 13,4 robot ogni mille addetti, rispetto ai 12,6 in Germania e ai 9,2 della Francia”. “Occorre perseverare nella lungimiranza, col coraggio di disegnare il domani. Il domani, non soltanto il presente”, ha concluso Mattarella, auspicando una “migliore integrazione dell’economia europea, con l’unione bancaria, una politica comune di bilancio, investimenti per l’innovazione, affrontando i temi fiscali”.

L'articolo Mattarella: “Pil, lavoro, export: l’Italia è tornata a crescere. Non siamo secondi a nessuno” sembra essere il primo su Secolo d'Italia.