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A Belluno mancano docenti alle elementari: reclutate estetiste e parrucchiere

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Un’estetista e una parrucchiera arruolate come maestre nelle scuole elementari bellunesi. Succede anche questo quando la carenza di insegnanti diventa sempre più pesante. E in provincia da tempo i sindacati di categoria denunciano la scarsità di insegnanti abilitati, chiedendo al ministero competente che si passi alla stabilizzazione dei tanti supplenti che da anni svolgono questa professione con contratti a termine, quindi vivendo nel costante precariato.

Una cosa che non piace alle organizzazioni sindacali, che denunciano le situazioni che vengono a crearsi a causa dei numeri ridotti di docenti.

Esaurite le graduatorie sia ad esaurimento che di merito con i vincitori dei concorsi, sia le graduatorie per le supplenze di prima e seconda fascia (Gps), alle scuole non resta che pubblicare gli interpelli, una sorta di bando per la ricerca di personale a cui può partecipare chi ha il titolo per insegnare, ma anche chi non ce l’ha, ma è comunque in possesso di un diploma superiore. L’interpello sostituisce da quest’anno il sistema delle Mad (Messa a disposizione), un elenco che raccoglie qualsiasi diplomato si renda disponibile a ricoprire questi incarichi.

Il problema maggiore si riscontra proprio alle elementari, dove trovare persone con la laurea specifica in Scienze della formazione non è facile. E così, pur di coprire il posto, le scuole ricorrono anche a chi fa un altro lavoro. Quest’anno si è dovuto ricorrere anche a due artigiane.

La situazione è ben nota alla segretaria della Cisl Scuola Belluno Treviso, Anna Lucia Tamborrini, che evidenzia: «Non è una novità ritrovarsi una parrucchiera o un’estetista dietro la cattedra. È già successo nel 2020 con il Covid, quando sono stati assunti docenti che facevano tutt’altro nella loro vita. Questo succede perché le università non attivano corsi di Scienze della formazione primaria e quei pochi che vengono attivati sono anche a numero chiuso», sottolinea la sindacalista, che poi prosegue: «I docenti abilitati in Scienze della formazione primaria non sono in numero sufficiente, sono pochissimi, quindi chiunque abbia in un cassetto un diploma magistrale conseguito entro il 2002 – che risulta essere un diploma abilitante – lo può utilizzare nell’interpello per entrare in classe come supplente. Perché ormai le scuole hanno esaurito tutte le graduatorie, non hanno docenti, quindi assumono anche queste persone che fino a ieri hanno fatto tutt’altro lavoro, ma possiedono un diploma abilitante a insegnare nelle classi della scuola primaria».

La questione preoccupa non poco la segretaria dello Snals di Belluno, Danila Tirabeni. «L’ordinanza 88 del 2024 del Miur stabilisce che in caso di reclutamento da interpello, verrà data priorità ai docenti abilitati e specializzati e, in subordine, ai docenti in possesso di idoneo titolo di studio.

E se non c’è nessuno che corrisponda a queste fattispecie? Si deve ricorrere anche a chi non ha alcun titolo. E allora ecco che ci troviamo con una serie di professionisti e artigiani a insegnare materie letterarie nelle scuole primarie».