La statua di Saba riconquista dopo anni la pipa e il bastone

Umberto Saba ha di nuovo la sua pipa in bocca e il bastone fra le mani. Mancavano da anni in via Dante a Trieste alla statua del poeta, vittima di vandali imbecilli, forse la più riuscita delle statue ad altezza naturale che abbelliscono la città, raccontando la storia attraverso i suoi personaggi illustri.

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Saba è lì con il suo cappotto e il bavero alzato sul collo in una giornata di bora, si accinge a entrare nella libreria di via San Nicolò. E proprio la libreria rimessa a nuovo, che si appresta domani a essere mostrata nella sua ritrovata bellezza, è la probabile artefice anche del restauro tempestivo di pipa e bastone. Due segni distintivi di Saba tornati al loro posto, fra la curiosità dei passanti, proprio nel settantesimo anniversario del ritorno di Trieste all’Italia.

Intanto, come detto, domani, da parte della Comunità ebraica di Trieste e della famiglia di Mario Cerne, si terrà la cerimonia di riconsegna delle chiavi della Libreria Antiquaria “Umberto Saba” in via Dante, una volta conclusi i lavori di restauro. Un appuntamento atteso dalla città, da sempre legata a quella storica libreria, che vedrà al mattino gli interventi istituzionali e, nel pomeriggio, il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia curare una maratona di lettura del Canzoniere. Dalle 14.30 alle 19.30, infatti, sempre all’interno della libreria, è prevista un’alternanza delle letture, assieme alle voci degli attori Maria Grazia Plos, Giulio Cancelli e Andrea Germani.

Letture che Umberto Saba “ascolterà” poco distante – in quell’incrocio pedonale dove la bora, quando c’è, la fa da padrona – finalmente a proprio agio con pipa e bastone. Un doppio pezzo di Trieste ritrovato, libreria antiquaria e statua nella sua interezza, confidando che il poeta, simbolo della cultura di una città, non venga di nuovo profanato dai vandali.