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Antimafia, ancora calunnie sulla commissione. FdI: Colosimo sta lavorando con coraggio e autonomia

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Ancora veleni sulla commissione parlamentare Antimafia e sulla presidente Chiara Colosimo. Ancora una volta a dare fiato alle trombe è Salvatore Borsellino, fratello del giudice ammazzato da Cosa Nostra, dopo l’entrata a gamba teso dello scrittore Saverio Lodato intervistato da Lilli Gruber a Otto e Mezzo. In questi giorni – questa la tesi di Lodato –  sarebbe in atto un attacco a una parte della magistratura. “Quella più avveduta che, indagando, ha iniziato a scoprire che dietro le stradi di Capaci e via D’Amelio c’è stata una forte presenza dell’eversione nera”. E giù accuse di omertà alla presidente dell’Antimafia.

Antimafia gli attacchi di Lodato e Salvatore Borsellino

Oggi la  lettera aperta di Salvatore Borsellino che denuncia “la vergogna di uno Stato che ritiene di poter allontanare i suoi più valorosi servitori con la scusa di un supposto conflitto di interessi. Che, però, evidentemente, non è ritenuto così insidioso quando ad averlo è la presidente stessa”. Ritorna, secondo un copione ben collaudato, la storia della  foto che ritrae la presidente dell’Antimafia  con Luigi Ciavardini. Tanto basta per urlare al pericoloso legame che “inficerebbe il sereno svolgimento delle inchieste della Commissione”. L’errore imperdonabile della Commissione, secondo Borsellino, sarebbe stato quello di circoscrivere il lavoro sulla sola strage di via D’Amelio, “eliminando così il ruolo degli apparati di sicurezza e degli eversori di destra e, quindi, tra gli altri, quello di Paolo Bellini”.

La solidarietà di FdI alla presidente Colosimo: fa un grande lavoro

Immediata è scattata la solidarietà del centrodestra alla presidente Colosimo vittima di un ennesimo attacco sopra le righe. Tra i primi a scendere in campo Tommaso Foti che rivendica l’equilibrio e l’attività trasparente di Colosimo, “senza sudditanza nei confronti dei santoni à la carte dell’antimafia. Sono accuse infamanti. Siamo all’ingegnerizzazione del pensiero unico, che non contempla i fatti, ma solo posizioni speculari alla narrazione messa in campo in questi anni. Quindi, rispediamo al mittente le accuse lanciate a Fratelli d’Italia, che ha fatto della lotta alla mafia un valore imprescindibile e irrinunciabile. Con la piena consapevolezza di saper distinguere tra il pensiero dei vivi e quello dei morti”.

Delmastro: parossistiche le accuse dei professionisti dell’antimafia

“Parossistico assistere ai professionisti dell’antimafia che assaltano il presidente Colosimo all’insegna del poco onorevole motto: ‘Stop alla ricerca della verità”. Così il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. “Il presidente Colosimo ha la sola colpa di ricercare ovunque e senza risparmio di energie la verità sulla orribile stagione stragista di mafia senza escludere piste in passato frettolosamente, troppo frettolosamente archiviate”. Non è più tenero Giovanni Maiorano di Fratelli d’Italia, componente la commissione Antimafia. “I continui attacchi al presidente Colosimo sono ingiustificabili e inaccettabili. Il lavoro che sta portando avanti la Commissione è encomiabile e di grande importanza nella ricerca della verità a cui tutti noi siamo chiamati. A 32 anni di distanza, restano ancora senza risposta molti interrogativi dietro le stragi di mafia di Capaci e via d’Amelio. Ed è volontà assoluta dell’Antimafia portare luce alle tante ombre presenti. Non è ammissibile screditare chi sta lavorando con il solo interesse di portare giustizia e verità ad uno dei periodi più tragici della storia del nostro Paese”.

Accuse disarmanti di chi vuole solo trovare la verità

Di accuse disarmanti parla il senatore Raoul Russo, membro della commissione e siciliano doc. ”Come ha chiarito la stessa presidente, questa Commissione procede diritto semplicemente sulla strada della ricerca della verità e senza alcun condizionamento. Semmai  – aggiunge – sono altri i componenti della Commissione “che dovrebbero astenersi da intervenire laddove si potrebbe ravvisare la configurazione di conflitti d’interesse. Non vi è nessuna persecuzione nei confronti del giudice Scarpinato. Ma l’assoluta necessità che i lavori della Commissione antimafia non siano inficiati dall’ipotesi che possano sollevarsi conflitti d’interesse”. “L’ennesimo attacco alla presidente Colosimo e dunque all’intero lavoro che la Commissione Antimafia sta portando avanti con serietà e correttezza mi fa pensare, sempre più convintamente, che si voglia screditare un intero progetto per difendere interessi di parte”, dice Riccardo De Corato, capogruppo in commissione Antimafia.

Gasparri: conosco Chiara dalle sue coraggiose battaglie per la libertà

Anche Maurizio Gasparri , membro della commissione, entra nel dibattito. “Non c’è bisogno di esprimere solidarietà alla presidente Chiara Colosimo. Che conosco fin dalle sue giovanili e coraggiose battaglie per la verità e per la libertà. Sta conducendo con coraggio la Commissione antimafia e sta cercando di fare luce su tante vicende italiane”. Il capogruppo di Forza Italia al Senato sottolinea l’importanza di alcune audizioni dei familiari di Borsellino, dell’avvocato Trizzino e di altri, per andare nella direzione giusta. “Qualcuno muove altri per una polemica che probabilmente avrebbe difficoltà ad affrontare a viso aperto. Proprio per il rispetto che si deve alla memoria di eroi dell’antimafia, come Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, che in vita furono purtroppo molto osteggiati anche da alcuni che poi li hanno lodati solo dopo le stragi del 1992. Mentre chi li cita oggi avrebbe potuto sostenerli nella loro coraggiosa azione a Palermo e ovunque si siano impegnati”.

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