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Октябрь
2024

Treviso, spalti vietati se manca l’agibilità: i genitori fuori dalle palestre comunali

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Priorità alla sicurezza: partite a porte chiuse nelle palestre prive dell'agibilità per il pubblico. Con buona pace di tifosi e genitori, che in alcuni casi non possono assistere neppure ai tornei delle categorie giovanili.

A Treviso capoluogo l'ha deciso il Comune già un anno fa (e per qualsiasi disciplina) per le palestre di sua pertinenza, anticipando - di fatto - quanto messo nero su bianco dalla Fip (Federazione italiana pallacanestro) regionale con una delibera a metà settembre.

Il giro di vite della Federbasket è lampante, spulciando i calendari dei vari campionati. Non passano inosservate le lettere "p" e "c" (ossia porte chiuse) davanti ad alcune sedi di gara: nella Divisione regionale 2 non ci sarà pubblico il 25 ottobre per Mogliano-Fonzaso (ore 21) nella palestra del Berto; nell'Under 13 maschile porte chiuse il 5 novembre al palazzetto dello sport di piazza Donatori di sangue a Castelfranco per la gara del Cvb con il Caerano. Niente pubblico laddove non ci siano spazi per poter seguire i match in sicurezza, laddove non ci siano gradinate.

STOP AL PUBBLICO

A Treviso lo stop riguarda buona parte delle palestre scolastiche, con poche eccezioni. Niente tifo al palazzetto Coni di viale Vittorio Veneto, niente pubblico pure alla palestra del Mazzotti in via Tronconi.

Dove si entra? Le principali sono quelle di Sant'Antonino, Acquette a Santa Maria del Rovere, Mantegna a Sant'Angelo, San Bartolomeo.

Oltre a quella del Natatorium di Santa Bona, almeno quando i lavori (a breve) saranno completati.

Ma diversi sono anche gli stop in provincia, stando agli ultimi comunicati Fip: dalla palestra dell'istituto Verdi di Valdobbiadene a quella delle scuole medie di Loria, passando per la palestra del liceo Berto di Mogliano.

La scure che si abbatte anzitutto su palestre scolastiche. Entrano solo i tesserati: giocatori, allenatori, dirigenti, arbitri, cronometristi.

LA DECISIONE DI TREVISO

Scure che a Treviso avevano già applicato dalla scorsa stagione sportiva (quindi dall'autunno 2023), non senza i malumori di alcune famiglie.

«Siamo stati antesignani, considerando prioritaria la sicurezza delle persone», sottolinea il vicesindaco Alessandro Manera, delega allo Sport, «ci dispiace per chi è costretto a rimanere fuori, ma l'abbiamo fatto per il bene di tutti, dei giocatori in campo e degli stessi genitori: non dimentichiamo che i tornei riguardano spesso minorenni.

Abbiamo deciso, già l'anno scorso, che nelle palestre non abilitate al pubblico non si entra: senza aree dedicate e senza gradinate non c'è accesso per i tifosi nel corso delle partite e durante gli allenamenti. Entrano solo le persone autorizzate».

La decisione - che anticipa di fatto quanto deciso dalla Federbasket - fu presa dopo alcune segnalazioni arrivate in Comune: «Riteniamo che la sicurezza vada messa sempre al primo posto, si tratta semplicemente di far rispettare le norme anti-incendio», aggiunge Manera. Il mancato via libera al pubblico riguarda tutte le palestre prive di spazi per assistere alle partite. Il "caso" dello stop ai tifosi per la palestra del Mazzotti si collega anche al grave fatto di cronaca d'inizio 2023: la morte di un dipendente di un'azienda di pulizie, Paolo Malerba, caduto mentre sistemava un canestro in orario extrascolastico.

DELIBERA FIP

Quanto alla Fip Veneto, la delibera delle scorse settimane parla chiaro: «Tutte le gare, sia senior che under, programmate in impianti di gioco per i quali non sia stata depositata corretta documentazione riguardo l’agibilità al pubblico spettacolo, continueranno a svolgersi a porte chiuse».

Specificando che, in caso di porte chiuse, «potranno accedere all’impianto di gioco solo tesserati, ufficiali di gara, personale sanitario, responsabile dell'impianto, massimo due addetti alla pulizia, il presidente della società ospitante (o dirigente incaricato), eventuali forze dell'ordine».

Non manca la precisazione in merito alla recente decisione assunta dal Consiglio regionale Fip: «Presa sia a tutela dei legali rappresentanti delle società in caso di controversie o incidenti, sia per salvaguardare il regolare inizio e proseguo di tutti i campionati». In pratica: se non c'è documentazione di agibilità, entra solo chi deve giocare. Riassume bene il concetto Fabio Coldebella, referente Fip provinciale: «La delibera regionale non fa altro che ribadire ciò che impone la legge. In pratica, il rispetto delle regole. Ciò che si dovrebbe già sapere».

Nel frattempo, sono già diverse le partite di basket giovanile calendarizzate con accesso interdetto alle tifoserie. Nella Marca, come nel Padovano e Veneziano.