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Migranti, la sinistra europea minaccia la von der Leyen: “Se replichi il modello Albania niente fiducia”

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Un ricatto bello e buono contro Ursula von der Leyen da parte dei socialisti europei. La commissaria è “rea” di avere invitato i 27 paesi ad “esplorare l’idea di sviluppare hub di rimpatrio al di fuori dell’Ue”. “Colpevole” agli occhi dei Socialisti e democratici di avere guardato con interesse alle “soluzioni innovative per contrastare l’immigrazione irregolare”: in sintesi, il modello Meloni e il patto con l’Albania. Apriti cielo, è partito un “ultimatum”, un “diktat”, una minaccia: “Socialisti e democratici sono contro l’esternalizzazione della gestione della migrazione.  Siamo contro la strategia del Ppe e di Meloni; siamo molto preoccupati dal fatto che von der Leyen voglia adottare questa strategia. Voglio dirlo in maniera diretta: così non può contare sul nostro sostegno“. Così si è espressa la capogruppo dei Soclialisti e democratici Iratxe Garcia Perez.  Parlando ai giornalisti a Strasburgo ha detto chiaro che Ursula può scordarsi il loro appoggio.  A meno che…”Può contare su di noi però se vuole implementare il Patto per la migrazione e l’asilo”, intima la socialista.

Il ricatto dei socialisti europei alla von der Leyen: lascia perdere il modello Albania o…

Brutta aria, c’è tensione e frustrazione tra le sinistre a Strasburgo; soprattutto perché la Commissione, ancora una volta, mostra una certa affinità  rispetto alla posizione del governo italiano.  Dunque, l’ordinanza del Tribunale di Roma che ha invalidato il trattenimento dei migranti in Albania, non ha prodotto sconquassi: in Europa  si continua a guardare con un certo interesse al modello “innovativo” che il governo italiano sta cercando di esperire per contrastare e l’immigrazione illegale. E questo sta facendo impazzire la sinistra nostrana e non solo. Soprattutto dopo il fallito blitz contro l’Italia da essa vagheggiato.

Ecr ha stoppato il blitz contro l’Italia a Strasburgo

Con il tipico atteggiamento anti italiano che riconosciamo loro da tempo, gli eurodeputati italiani  (o anti italiani) di sinistra hanno chiesto in un ’interrogazione alla Commissione di avviare una procedura di infrazione contro l’Italia sul caso Albania. Ma sono rimasti con un palmo di naso. Nella plenaria  dell’Europarlamento si è votato sull’inserimento nella discussione del tema riguardante, appunto, l’ordinanza del Tribunale della Capitale. Una richiesta avanzata da tutta la sinistra europea per dare manforte agli omologhi italiani. Ma la  vergogna è stata stoppata dalla controreplica di Nicola Procaccini, co-presidente Ecr, europdeputato di Fratelli d’Italia. Vergogna e figuraccia:

Procaccini alle sinistre Ue: “Andate a scuola a studiare”

«C’è un errore nel titolo e nel significato del dibattito proposto dai Verdi, l’intera sentenza citata riguarda altro- ha detto chiaro e tondo Procaccini- . Non mette in discussione l’accordo Italia-Albania, un accordo internazionale, ovviamente, non può essere giudicato da un tribunale civile». E ha svergognato Verdi e compagnia: «La prossima volta raccogliete informazioni più precise o tornate a scuola per qualsiasi altra proposta». Insomma, la sinistra italiana con l’aiuto dei colleghi europei intendeva realizzare un blitz anti Italia. Che è fallito miseramente. Il Parlamento europeo ha infatti respinto la richiesta, presentata dal gruppo dei Verdi e sostenuta da Liberali, Socialisti e la Sinistra Ue, di aggiungere al calendario della plenaria un dibattito sulle “conseguenze della sentenza del tribunale di Roma in merito all’accordo tra Italia e Albania”. Contro la proposta di area progressista si sono pronunciati i popolari del Ppe, i conservatori di Ecr, i Patrioti ed il gruppo dei sovranisti di Esn. L’istanza è stata quindi bocciata con 319 voti, 164 favorevoli e un solo astenuto.

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