Tre infermieri aggrediti in Psichiatria a Dolo: li salvano i carabinieri
Tre dipendenti dell’Usl 3 sono stati aggrediti da un paziente nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Dolo.
Il fatto è successo domenica 20 ottobre e a denunciarlo è il sindacato Uil Fpl, che annuncia l’apertura di un servizio di tutela legale per i lavoratori vittime di reati subiti nello svolgimento della loro mansione.
«Già dalle 20 di domenica» spiega in una nota Flp Uil «il paziente, noto al Serd come tossicodipendente, si era presentato minaccioso nei confronti della collega del turno di notte entrata anticipatamente in servizio. L’uomo è stato assecondato e gli sono state date delle sigarette, ma nonostante questo continuava ad alzare i toni, richiedendo cibo ed ulteriori sigarette battendo sui vetri del front office. A un certo punto ha aperto la porta dell'infermeria ed entrando di forza ha sferrato un pugno sul volto dell'infermiere, facendolo allontanare dall'entrata. Una volta entrato ha preso una grossa sedia da studio e l’ha lanciata oltre la scrivania posta come divisorio addosso agli operatori (un uomo e due donne) all'interno del front office. Successivamente ha tentato di lanciare addirittura la scrivania usata come divisorio costringendo alla fuga in medicheria degli operatori per mettersi in sicurezza. Poi ha rincorso il personale battendo sulla porta e tentando di aprirla».
La situazione si è risolta con l’arrivo dei carabinieri e il personale si è potuto curare solo alla mattina recandosi in pronto soccorso.
«Sono situazioni inaccettabili» sbotta Stefano Boscolo Agostini della segreteria Uil Fpl Venezia «Gli episodi di aggressione e violenza sembrano ormai ordinaria amministrazione per il personale che lavora nel campo della salute mentale. La percezione del rischio è profondamente peggiorata negli ultimi anni. È importante che l’Usl prenda provvedimenti e, adotti misure a tutela del personale. I reparti più a rischio sono la Psichiatria o i Pronto soccorso, ma episodi si registrano anche presso servizi distrettuali, dove il personale lavora a domicilio a casa del paziente. Questo episodio fa il paio con quanto avvenuto qualche giorno fa al Pronto soccorso di Mestre».
«La misura è colma» conclude «ma non possiamo stare fermi ad aspettare che degeneri in attesa di decisioni. Per questo come Uil Fpl abbiamo deciso di attivare un servizio specifico di tutela legale, per i lavoratori vittime o persone offese di reati specifici commessi ai loro danni nel corso e in occasione dello svolgimento dell’attività lavorativa».
Una risposta arriva dall’azienda sanitaria. «L’Usl3 condanna» si legge in una nota «come sempre ogni episodio di aggressione ai danni del personale sanitario, anche quando a scatenarli è un disagio di natura psichiatrica di un paziente, che può accadere non di rado in un contesto come quello dei reparti di Psichiatria. L’azienda sanitaria è grata ancora una volta alle forze dell’ordine per il loro aiuto prezioso, anche grazie all’innovativo Protocollo d’intesa attivo da un anno tra Usl 3 Serenissima, Prefettura e organi di polizia per la gestione delle aggressioni in ospedale».