In Veneto la Giornata dell’Autonomia, l’opposizione in blocco diserta i lavori
È arrivata la Giornata dell’Autonomia, la prima di sempre. Un’iniziativa della Regione Veneto istituita nell’anniversario del referendum del 2017, non è un caso.
“Verso la concreta attuazione della volontà popolare”: questo il nome dell’evento, in corso alla Scuola San Giovanni Evangelista a Venezia. In prima fila a una sala pienissima, Luca Zaia chiaramente. Ci sono consiglieri regionali e tantissimi rappresentanti del mondo produttivo, dirigenti sanitari, associazioni di categoria.
I consiglieri di opposizione però hanno deciso di disertare i lavori, sottolineando che questa giornata avrebbe dovuto essere un confronto, non una celebrazione.
Sulla stessa linea la segretaria regionale della Cgil, Tiziana Basso. Viene letto anche un suo messaggio: «Siamo contrari, la riforma accentuerebbe le diseguaglianze nel territorio. Questa giornata è una fuga in avanti, non ci interessano le celebrazioni in pompa magna. Piuttosto chiediamo un confronto concreto con le istituzioni sugli effetti che avrà nella nostra Regione, al netto degli slogan».
Non c’è il ministro Roberto Calderoli, ma manda un messaggio all’inizio dell’evento.
«La legge è solo un punto di partenza. Ci aspetta un cammino importante, pieno di ostacoli, ma che sta comunque procedendo con l’avvio dei negoziati».
Non c’è nemmeno la ministra Elisabetta Casellati, anche lei però invia un paio di righe che vengono lette all’inizio dei lavori: «Voglio manifestarvi il mio apprezzamento per la decisione della Regione di istituire questa giornata», scrive, rammaricandosi di non poter essere presente fisicamente.
Poi prende la parola il presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti. «C’è chi dice che non ha senso celebrare qualcosa che non esiste. Ma oggi siamo a discutere di un concreto processo in itinere, un percorso serio. Il Veneto ha l’autonomia radicata nella sua storia. Essere autonomi non significa essere egoisti e venire meno alla solidarietà nei confronti dei più vulnerabili, ma non accettiamo di frenare chi amministra bene il nostro territorio. Autonomia significa responsabilità, questa è la giornata della verità».
Quindi si comincia. Il primo intervento è quello di Renato Mason, presidente della Cgia di Mestre, un confronto tra i numeri della finanza pubblica. Segue Mario Bertolissi, professore di diritto costituzionale a Padova, con un segmento dal nome “L’Autonomia differenziata unisce e non divide”.
Zaia: «Il risvolto più importante dell'Autonomia è culturale. Quanto detto nel 2017 si sta avverando e non si torna indietro»
«L'Autonomia non ha solo un risvolto amministrativo, giuridico e tecnico, ma anche uno che è molto più importante, che è culturale».
Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, a margine della prima Giornata. Per Zaia è fondamentale coinvolgere i cittadini in questo cammino, «visto che si diffondono leggende metropolitane che sono a volte raccapriccianti - ha sottolineato - tipo la secessione dei ricchi e lo 'Spacca Italia', che nascono dall'incompetenza e nel peggiore dei casi nella malafede».
Il messaggio della giornata «è che cerchiamo di mantenere la parola - ha proseguito Zaia -, penso che quello che ho detto nel 2017 si stia avverando e di sicuro non si torna più indietro».
La variabile, ora, è solo la tempistica, «ma che si torni indietro dal processo che si è innescato - ha puntualizzato - anche no. Se l'avessero fatto 30 anni fa, oggi staremmo a parlare della Commissione paritetica per rinegoziare alcune competenze; la verità è che siamo solo all'inizio».
Zaia ha quindi ricordato che «l'ardore di fare il referendum il 22 ottobre 2017» ha portato oggi «questo Paese a discutere di Autonomia», ad avere una legge quadro e un dibattito molto avanzato, «visto che già dal 3 ottobre si è aperto un tavolo a livello nazionale per discutere sulle prime nove materie», ha concluso.
«Siamo sicuri che la compagine di Governo, se non altro per coerenza, sosterrà il percorso già iniziato, visto che l'Autonomia differenziata è uno dei pilastri del suo programma»