Ladri a chilometro zero negli orti pordenonesi, rubati cachi, zucche e verdure: «Chiedere non costa nulla»
Ladri affamati nei campi di Sacile, Aviano e negli orti di Fontanafredda e Caneva: mettono a segno i furti per trafugare il bottino a chilometro zero di zucche, cachi, porri e verdure.
Anche della Destra Tagliamento i ladri di zucche hanno ripreso l’attività depredando alcuni allestimenti sui davanzali e terrazze al primo piano.
Vittorio Mella, ambientalista nella Pedemontana, ha segnalato le ultime razzie. «Cachi di nuovo nel mirino dei ladri a Sacile mentre una trentina di zucche sono sparite nei campi di Aviano: magari serviranno per la festa di Halloween».
Furti di prodotti agricoli sono stati segnalati anche nelle campagne di Caneva e Fontanafredda.
«Furti di porri sono capitati anche in un’azienda agricola di Caneva – continua l’ambientalista –. Tanto che per alcuni giorni erano apparsi dei cartelli che intimano l’altolà ai ladri nelle proprietà private».
«Razzie di cachi avvengono periodiche, da anni, in zona Cavolano a Sacile e nelle campagne tra Stevenà e Fratta di Caneva in via Carlonga: ogni anno siamo alle solite – ha aggiunto Mella –. I campi e orti sono una tentazione per chi ruba».
I campi non sono recintati e non è semplice installare un impianto di allarme o la videosorveglianza in mezzo ai terreni coltivati e circondati da fossati. Si trovano spesso lontano da borghi, case abitate e dagli impianti di sicurezza: i ladri di frutta e ortaggi allungano le mani e scappano.
«Rubare zucche dai campi della gente che lavora ogni giorno è una vergogna – è stato lo sfogo raccolto da Mella –. Approfittano del duro lavoro degli altri e oltre al furto c’è anche la presa in giro, ai contadini e ortolani».
Qualche anno fa anche a Sacile i ladri degli orti non si sono negati un assaggio: le razzie sono continuate. «Non rubate i cachi – è stato il monito di alcuni agricoltori –: chiedeteli piuttosto direttamente gratis ai proprietari».
«Non si tratta soltanto di un danno economico – hanno detto i contadini –. È uno schiaffo alle ore di lavoro e di sacrificio nei campi».
Furfanti pronti a tutto a Fontanafredda, dove si sono intrufolati in un orto privato per fare razzia di cetrioli.