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Октябрь
2024

L’Università di Padova continua a crescere: i preiscritti sono oltre 23 mila

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Quota 24 mila è un orizzonte verosimile per le immatricolazioni al Bo in vista dell’anno accademico 2024-2025. Cifra che non solo supererebbe l’ultimo dato certo (chiuso a 23.098 per il 2023-2024), ma sfiorerebbe anche i record di quelli appena precedenti. Il condizionale è d’obbligo:

«Anche se per il numero definitivo serve attendere fine gennaio, termine massimo per inoltrare le domande relative alle lauree magistrali, le proiezioni parlano chiaro. Ad oggi le pre-immatricolazioni si attestano a 23.617, di cui 21.598 già completate, ben 800 in più di quante non ne calcolassimo lo scorso anno in questo stesso periodo», chiarisce il prorettore con delega alla Didattica, Marco Ferrante.

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Il dato subisce fluttuazioni quotidiane ma rivela già alcune tendenze plastiche. Una è l’attrattività della scuola di Giurisprudenza del Bo, per la laurea a ciclo unico, dove l’interesse è in aumento. Lo stesso vale per Ingegneria aerospaziale che, già oggi, ha cento immatricolati in più dell’anno scorso, e Storia, mosca bianca in un’area umanistica stabile ma non vivacissima.

Vicini al record

«Da qualche anno raggiungiamo numeri soddisfacenti. Gli iscritti attualmente sono 74 mila e ogni corso, mediamente, registra una crescita. Qualcuno conferma l’attrattività consolidata, in pochi perdono studenti – continua Ferrante – Dalle previsioni, siamo vicini ai record toccati qualche anno fa, ma ci vuole pazienza e aspettare la chiusura di tutte le domane online».

Il 24 ottobre si è tirata la riga delle lauree triennali e di quelle a ciclo unico, cioè Medicina e chirurgia, Giurisprudenza, Medicina veterinaria, Ingegneria edile architettura, Odontoiatria, Farmacia, Chimica e tecnologie farmaceutiche, Scienza della formazione primaria. Restano ancora in ballo le magistrali.

Didattica rinnovata e internazionale

Il motivo di tanto successo è da ricercarsi in un rinnovamento ragionato dell’offerta didattica, ampliata in quattro anni del 13%.

«Dal 2020-21 al 2024-25 siamo passati da 183 a 207 corsi di studio, mettendo mano a quelli esistenti e attivandone di nuovi – ricorda il ancora prorettore, descrivendo un cambio di passo innovativo e affacciato sul mondo – Di 207 percorsi, 51 sono interamente in lingua inglese, altri solo parzialmente. Una caratteristica, questa, che rende internazionale un quarto dell’offerta complessiva».

Mossa recepita oltre i confini nazionali se si considera che gli immatricolati con titolo straniero all’ateneo padovano sono 418, e i provvisori calcolati per il 2024-2025 sono già 377.

Giuristi e ingegneri

Non risparmia i grandi classici, come le scuole di Giurisprudenza e quella di Ingegneria, la ventata d’aria fresca che svecchia il Bo. I futuri giuristi possono contare oggi anche sulla sede succursale di Treviso.

«Il Covid ha ampliato il ventaglio degli iscritti, all’epoca non tenuti a trasferirsi in città per frequentare le lezioni, ma vediamo che quell’aumento si è poi radicato – prosegue Ferrante – Ingegneria offre molti più corsi in lingua inglese e, da quest’anno, ha introdotto una triennale all’avanguardia».

Su tutte spopola la branca aerospaziale con un centinaio di pre-immatricolati in più rispetto ai nuovi iscritti dell’anno scorso. Cresta di una positiva onda lunga in cui l’università di Padova cerca di accogliere quanti più studenti possibili, numeri chiusi permettendo.

Numero chiuso e area umanistica

Lo standard va preservato, al limite elevato. «È sempre una scelta dolorosa dover mettere un numero programmato a un percorso di studi. Quando accade lo si fa per mantenere l’efficacia dell’insegnamento – sottolinea il prorettore Ferrante – Penso ad esempio alle materie che implicano ore in laboratorio dove lo spazio è quello che è, non ci sono motivazioni diverse».

Se una riduzione tra gli iscritti in arrivo c’è, riguarda le scienze umane, non tuttavia in proporzioni preoccupanti: «Incertezze legate al futuro possono far titubare verso determinati percorsi, oggi minacciati da trasformazioni epocali come può essere l’intelligenza artificiale. Dovesse riscontrarsi una decrescita continua, si valuterà una strategia di rilancio».