A Padova morire costa di più, ecco tutte le tariffe aumentate dal 1° gennaio 2025
Nel 2025 anche morire costerà di più. Nella raffica di rincari che si prospettano per il prossimo anno, uno dei primi ad essere annunciato è quello sui servizi cimiteriali del Comune di Padova.
Un aumento, a partire dal 1 gennaio, che colpirà soprattutto la cremazione, che negli ultimi anni è diventata la modalità più scelta dai padovani per lasciare questo mondo. Per i residenti il costo del servizio salirà dagli attuali 330 a 400 euro tondi, con un rialzo del 21%. Per i non residenti si passerà da 520 a 610 euro, quindi il 17,3% in più.
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Aumenti più contenuti, nell’ordine del 5% per le concessioni cimiteriali, vale a dire loculi, tombe di famiglia e posti negli ossari e nei cinerari dei 16 cimiteri cittadini, a partire da quello maggiore di Chiesanuova.
Altra novità: per la prima volta si inizierà a far pagare le cerimonie nella sala del commiato, sempre più utilizzata per organizzare funerali laici. La tariffa sarà di 120 euro se il defunto è residente a Padova, 160 se invece non viveva in città.
Le nuove tariffe sono state approvate martedì scorso dalla giunta, con una delibera presentata dall’assessora ai servizi cimiteriali Francesca Benciolini: «L’aumento previsto è motivato dalla necessità di adeguare le entrate derivanti dalle suddette voci tariffarie, ai costi che il Comune deve sostenere per l’erogazione dei servizi in ambito cimiteriale», si legge nel documento.
Il boom della cremazione
L’aumento dei prezzi è limitato per i manufatti cimiteriali perché nei campisanti padovani molti loculi e interi nuovi piani risultano liberi. Ormai la pratica della cremazione ha superato di gran lunga sia l’inumazione che la tumulazione.
Siamo, infatti, al 70,9% a Padova, mentre solo il 14,7% sceglie la tumulazione e il 14,4% seppellisce il proprio defunto a terra. Una situazione che è diametralmente opposta a quanto accadeva negli anni ’80, quando la richiesta di loculi era molto forte.
A Padova la cremazione è gestita ad Aps Holding, società partecipata interamente dal Comune, e si svolge in un impianto all’avanguardia realizzato vicino al cimitero maggiore, che ha consentito di ridurre notevolmente i tempi del processo, che ha una durata di circa un’ora e mezza. C’è persino una saletta attrezzata per la trasmissione di immagini video, per i familiari che vogliono assistere alle fasi della cremazione.
Infine massima garanzia viene data – dopo uno scandalo avvenuto alcuni anni fa – contro la possibilità di mescolamento, anche accidentale, delle ceneri dei defunti. C’è infine anche la possibilità di disperderle in un apposito campo, al costo di 127 euro.
La sala del commiato
Dal 2012 esiste anche la sala del commiato, dove è possibile organizzare l’ultimo saluto in forma laica (o anche religiosa al di là del credo cattolico). Conta 70 posti a sedere e può contenere fino a 100 persone.
L’addio può essere accompagnato da letture ad alta voce, da musica, ma anche da video che raccontano la vita del defunto, dato che la sala è dotata di un impianto audio-video. Finora però era sempre stata concessa gratuitamente, mentre dal prossimo 1 gennaio ogni cerimonia avrà un costo.
Verso il 2 novembre
Nel frattempo l’amministrazione si sta preparando alla celebrazione del 2 novembre, giorno in ricordo dei defunti. Nelle giornate dell’1 e del 2 tutti i cimiteri faranno orario continuato dalle 8 alle 16.30, mentre il 3 novembre dalle 8 alle 15.30.
Dal 28 ottobre al 3 novembre, all’interno del cimitero maggiore non è consentito l’accesso a veicoli di alcun tipo, neppure le biciclette. Sarà però organizzato un servizio con la Croce rossa per l’accompagnamento di persone con difficoltà motorie. Il 2 novembre alle 10 ci sarà il picchetto d’onore per la commemorazione dei Caduti all’ossario militare del cimitero di Chiesanuova.