Aggredisce un dodicenne, a Monselice denunciato il custode del campetto da calcio
Un ragazzino viene aggredito da un adulto al campetto dal calcio del Carmine a Monselice. Il giovane finisce in ospedale, la famiglia fa denuncia ai carabinieri ma il caso va verso l’archiviazione. Non viene meno, però, la condanna dei genitori del ragazzino: «La reazione verso nostro figlio è stata ingiustificata, la violenza non è mai una risposta».
Il fatto è avvenuto nel pomeriggio del 29 agosto, nei pressi del campetto adiacente al campo da gioco parrocchiale del Carmine. Secondo la denuncia presentata ai carabinieri, un uomo, custode degli impianti sportivi, avrebbe aggredito fisicamente il ragazzo di 12 anni, dopo un episodio di provocazione verbale partita proprio dal ragazzo.
L’adolescente e alcuni amici stavano giocando tranquillamente a calcio nel campetto quando, stando a quanto riportato dai genitori, avrebbero rivolto alcune provocazioni all’uomo. La reazione di quest’ultimo è stata però sproporzionata: secondo la denuncia, l’uomo avrebbe chiuso il cancello del campetto per bloccare i ragazzi; tre sono riusciti a scappare scavalcando la recinzione, uno non ha fatto in tempo. Il custode lo avrebbe quindi raggiunto, afferrato per le spalle e fatto cadere a terra.
Spiega la madre del ragazzino: «Dopo averlo immobilizzato, usando la forza, l’uomo ha trattenuto anche lo zaino di mio figlio e del suo amico, sequestrando temporaneamente i loro cellulari e le chiavi di casa, impedendo così qualsiasi tentativo di chiedere aiuto». Il giovane è poi riuscito a divincolarsi e a scappare. Continua la madre: «Era senza maglietta, quindi i segni li abbiamo notati subito. Si vedevano i graffi, il segno delle mani nel fianco e nel collo e delle escoriazioni nel gomito e nel ginocchio. Piangeva, era scosso, si sentiva in colpa per aver detto quelle frasi, ma non si aspettava questa reazione. È stato anche fortunato perché è caduto da un’altezza non eccessiva».
Sono poi intervenuti i carabinieri per identificare il presunto aggressore. Più tardi, il dodicenne è stato visitato al Pronto soccorso di Schiavonia: per lui prognosi di tre giorni. Continua la mamma: «Siamo stati più di sei ore al Pronto soccorso». È seguita una denuncia formale alla stazione dei carabinieri di Monselice.
Il pubblico ministero, giovedì scorso, ha richiesto al giudice di pace penale l’archiviazione, per la tenuità del fatto anche visti i soli tre giorni di prognosi toccati alla vittima. Nella richiesta di archiviazione, tuttavia, non è mancata la condanna al custode, il cui comportamento è stato tacciato dal magistrato come «riprovevole per i suoi connotati d’inurbanità». Il pm ha comunque definito l’aggressione come atto frutto di frustrazione.
Secondo i genitori, nonostante gli errori commessi dai ragazzi, la risposta violenta dell’uomo resta ingiustificata. Entro trenta giorni la famiglia del dodicenne può opporsi all’archiviazione: «Stiamo ancora pensando a come proseguire, non è scelta facile. Speriamo nel buonsenso di chi ha in gestione il campo, per mandare via questa persona. Vogliamo solo che non si ripetano più situazioni come queste, per quanto nostro figlio abbia comunque sbagliato a provocare: la violenza non è mai una risposta, soprattutto su un minore».
La famiglia è in attesa di capire se il gestore del campetto prenderà provvedimenti per evitare che episodi simili si ripetano. Papà e mamma del dodicenne ribadiscono che il loro unico desiderio è che i ragazzi possano continuare a giocare in sicurezza, senza il rischio di subire aggressioni o minacce da adulti: «Nostro figlio non riuscirà mai a ritornare in quel luogo, per paura che tutto questo possa succedere ancora».