Milan-Club Brugge presentazione
Milan-Brugge, sfida del terzo turno della Champions League, è cruciale per il nostro percorso nella competizione. La nuova formula della competizione ci da maggiori possibilità di passare il turno anche a fronte di sconfitte sanguinose, ma insomma…qualche gara bisogna anche vincerla. Bisogna sbloccare il percorso e confermare di essere in rotta di uscita dal pastrugno di inizio stagione.
Club Brugge
Il Brugge si distingue per un gioco diretto e misto, è una squadra che cerca di fare un po’ tutto adattandosi a gara in corsa al contesto. L’approccio è sempre abbastanza spregiudicato, basandosi i belgi su un 4231/4141 che punta alla transizione veloce, al riversamento in area, e all’1-vs-1 in protezione. Pioli anyone? A tratti. I belgi sono meno schizoidi dell’ultimo Milan, ma ne condividono certamente la scarsa riflessività; tatticamente sono più classicamente ancorati a un centravanti d’area e di sacrificio che probabilmente sarà il gigante Nillson. I target man sono comunque gli esterni, Tzolis e Skov-Olsen, dato come nostro obiettivo di mercato non si sa perché, avendo già fallito il balzo in un campionato di alto livello; Moncada sembra avere il taccuino fermo al 2018, boh. Il danese è comunque un giocatore che, con spazi, è pericoloso perché tecnico, e tornato da qualche mese ai livelli realizzativi che portarono Sabatini e Bigon ad acquisirlo a Bologna. La sciabolata morbida (oh, siamo in Champions) sulla fascia è la fonte di attacco primaria; il cross alla sperindio con ventordici giocatori in area, quella secondaria.
I belgi non mi piacciono. Sarebbe comunque grave sottovalutarli visto che il secco 0-3 preso dal Dortmund in casa è maturato negli ultimi 15 minuti dopo una partita equilibrata con diverse occasioni per i neroazzurri; mentre lo Sturm è stato battuto in trasferta. Non di meno, nel campionato belga sono partiti maluccio, riprendendosi lentamente (anche perché è un torneo privo di significato fino al poule scudetto di aprile), ma concedendo comunque 13 gol in 11 gare; è una squadra a volte disordinata, attaccabile e poco reattiva soprattutto per vie centrali. Il portiere Mignolet non pare più particolarmente irreprensibile, e il tandem Vetlesen-Oneydika davanti alla difesa è stato finora abbastanza ballerino. Ha comunque delle carte da giocare, tecnica, fisico e non difetta di esperienza europea: va affrontata da Milan.
Il momento del Milan
Passando a noi, ci presentiamo alla sfida con una forma fisica e mentale indecifrabile. L’inizio è stato sconcertante, fondamentalmente il mercato è stato fatto in ritardo e da più teste, e il cambio di allenatore ha rappresentato un reboot piuttosto che un semplice cambiamento di rotta. Il tutto è stato affrontato con la leggerezza di un tizio nudo che attraversa una pista di Formula Uno, e con gli stessi ridicoli e sconcertanti esiti. Fonseca sta provando a guadagnarsi quel tempo e quel rispetto che nessuno ha considerato di dovergli fornire, sostanzialmente prendendo scelte inevitabili ed per me anche corrette. Non è un grande allenatore, probabilmente non vincerà nulla e verrà a un certo punto esonerato; ma se questo gruppo ha un’anima e una professionalità non può non seguirlo in questo momento.
Anche perché da seguire non c’è nessun altro.
Ogni partita è comunque buona per tornare nello psicodramma: una situazione stressante da cui si può uscire solo con determinazione, ordine (non Franco) e un collettivo che è vacante non da questa estate ma dalla sfilata sul pullman del 2022.
Leao spero che stia in panchina, finalmente è stato sottolineato e ripeto FINALMENTE che non è lui a essere un problema, non lo sono il suo carattere solare (che si manifesta specie quando zittisce a cazzo il pubblico) e il suo sorriso scintillante (che ci colpisce specie quando viene sostituito). Ad essere sotto processo è il suo tremendo rendimento. 1 gol in 7 partite, fra l’altro nell’unica gara da subentrante, pochi tiri, nessun contrasto, corsa impercettibile, scazzi e interviste da primadonna: Leao oggi sarebbe in discussione anche giocasse nel Venezia.
È fondamentale che Fofana continui a crescere impadronendosi sempre più della mediana, generando fiducia e sicurezza in tutta la squadra, ma anche il recupero fra i potabili di Loftus-Cheek e Musah, senza i quali mancherebbe probabilmente il numero legale per affrontare l’inverno. In difesa darei nuovamente spazio a Cocainorso Pavlovic, nella speranza che sgrezzi il suo approccio tattico che anche contro l’Udinese è stato a tratti totalmente sconclusionato; la grinta, il fisico, la mentalità ci sono in pieno, la fiducia la merita.
Conclusione
Milan-Brugge sarà una partita fondamentale per la qualificazione, una sfida che va vinta per rimanere in corsa. Anche il peso psicologico di stare in fondo al torneone europeo non è da sottovalutare. Inoltre a Milano c’è già l’Olimpia che ci delizia da 3 anni con campagne europee indegne, non ci serve altro. Nonostante non sia decisiva di per sè una vittoria sarebbe fondamentale per il morale. Bisogna anche convincersi, per convincere.
Larry