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Opera in tre Atti | I movimenti di Empoli-Napoli

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Adagio

Cominciamo dagli ultimi 30 minuti. Il Napoli è appena andato in vantaggio grazie a un calcio di rigore concesso da Abisso con estrema generosità. La capolista di mister Antonio Conte, stordita dall’intensità di gioco degli azzurri, per oltre un’ora di gioco non ci ha capito granché. Kvaratskhelia, stretto nella morsa tra Gyasi e Goglichidze, gira a vuoto. Politano, controllato dal solito ottimo Pezzella nella sua corsia di competenza, non è mai riuscito ad accendersi. Lukaku, dopo aver offerto una delle peggiori prestazioni individuali degli ultimi anni, è stato appena rilevato da Simeone. Eppure, il vento della Provvidenza spira forte in favore del Napoli che, pur non capacitandosi di tanta grazia, si limita a controllare il vantaggio con il minimo sforzo. Si perché l’Empoli, praticamente quasi perfetto per più di 60 minuti, non riesce a offrire una reazione caratteriale credibile. Troppe energie spese per menare le danze al cospetto dell’opaca capolista. Mister D’Aversa le prova tutte per alimentare l’azione offensiva e insidiare la porta dell’ex Caprile. Purtroppo, senza alcun risultato degno di nota.

Moderato

Senza tema di smentita, si può affermare che il primo tempo dell’Empoli visto contro il Napoli è stato sinora il migliore dell’intera stagione. Forse al pari della prima frazione di gioco dell’Olimpico messa in mostra al cospetto della Roma. Senza la prudenza e l’accortezza tattica adoperate con Juventus, Fiorentina e Bologna, Fazzini e compagni non hanno mostrato alcun timore reverenziale di fronte ai partenopei. Anzi. Hanno tenuto il pallino del gioco con coraggio e autorevolezza concedendo poco o niente in fase di non possesso alla tecnica dei temuti avversari. Per la seconda volta consecutiva l’Empoli mastica amaro per non aver raccolto alcun punto per migliorare una già gratificante situazione di classifica. Per la quarta volta di fila il team di D’Aversa non ha trovato il gol al Castellani ma l’impressione è che sia solo questione di tempo. Per quanto questa squadra è in grado di produrre sul piano del gioco e della manovra corale, non può rimandare ancora per molto l’appuntamento con la rete di fronte ai propri tifosi. Occorre dare fiducia all’intesa che si sta affinando tra Sebastiano Esposito e Lorenzo Colombo. Il primo sta dimostrando di avere la stoffa per imporsi anche in serie A. Il secondo deve trovare fiducia e continuità. È solo questione di tempo.

Allegro

In questa rubrica sta diventando una costante incensare la difesa. Preme sottolineare ancora una volta come l’Empoli sia la seconda miglior difesa del campionato, dietro alla sola Juventus. Contro il Napoli c’è voluta una cervellotica decisione arbitrale per vedere Vasquez raccogliere il pallone in fondo alla propria porta. Ismajli continua a giganteggiare nel miglior torneo della sua carriera. Stavolta ne ha fatto le spese il big Lukaku, sostituito a metà della ripresa dopo essere stato praticamente annullato dal difensore albanese. Sulla prestazione di Mattia Viti pesa l’ingenuità da cui scaturisce il discusso contatto tra Anjorin e Politano ma si cresce anche attraverso questi episodi. Resta la consapevolezza che il ritorno di Viti sia stata una delle idee più brillanti della dirigenza azzurra. Se la condizione continuerà ad assisterlo, Pezzella in questo torneo si toglierà finalmente quelle soddisfazioni spesso ostacolate da varie traversie di natura fisica. Goglichidze, a dispetto dei suoi 20 anni, gioca con la sicurezza di un veterano. La salvezza in genere passa attraverso i pochi gol subiti. Ecco perché l’Empoli, allo stato attuale, al di là dei punti in classifica conquistati nonostante un calendario assai complesso, può dirsi una spanna sopra le sue dirette avversarie.  

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