Multa da autovelox annullata dal giudice, il Comune di San Canzian si prepara al ricorso»
L’amministrazione comunale di San Canzian d’Isonzo sta valutando il ricorso contro la sentenza del giudice di pace che ha annullato la multa da 565 euro per eccesso di velocità comminata a un automobilista ronchese che il 18 marzo era stato “immortalato” mentre percorreva sulla sua macchina il tratto di Pieris della Strada statale 14, dove vige il limite di 50, a 113 all’ora, poi ridotti a 107,35 in applicazione della cosiddetta “tolleranza strumentale”.
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«Non vorrei passasse l’idea che il Comune di San Canzian ha utilizzato una strumentazione irregolare elevando una sanzione altrettanto irregolare – afferma il sindaco Claudio Fratta – perché il conducente è stato fotografato il 18 marzo, prima della sentenza della Cassazione secondo cui approvazione e omologazione degli autovelox sono due procedimenti distinti con finalità diverse ed entrambi necessari». Il 18 marzo, in sostanza, secondo il sindaco, era del tutto ammesso che il velox posizionato lungo via Nazario Sauro fosse «approvato dal ministero delle Infrastrutture».
«Tant’è che dopo la sentenza della Cassazione noi, come gli altri comuni, abbiamo spento quegli autovelox – aggiunge Fratta – in attesa di sapere dal ministero cosa si intenda per “omologazione” e chi sia autorizzato a rilasciarla. Sono comunque trascorsi sei mesi dalla sentenza e non mi pare ci sia interesse a fare chiarezza, mettendo però così in difficoltà le amministrazioni locali e le loro azioni per aumentare la sicurezza stradale e quella dei cittadini. Il rischio è che, dopo essere riusciti a limitare in questi anni la velocità lungo via Sauro, ci ritroveremo ancora con mezzi che sfrecciano a cento all’ora». Il sindaco di San Canzian lo ribadisce un’altra volta: «L’obiettivo del Comune di San Canzian è sempre stato quello di cercare di limitare la velocità lungo tratti ad alta incidentalità, dove sono presenti intersezioni, fermate dei mezzi pubblici e abitazioni, non di fare cassa». «Ecco perché stiamo valutando l’impugnazione della sentenza come già altri comuni – prosegue Fratta – ben consapevoli di come la decisione abbia un costo a carico dell’ente e quindi dell’intera comunità».
I rilevatori di Pieris e di Terranova erano stati installati in base al decreto del 29 novembre del 2002 del Prefetto di Gorizia che, a fronte della normativa, aveva disposto la possibilità di installare dispositivi o mezzi tecnici di controllo del traffico finalizzati al rilevamento delle infrazioni dei limiti di velocità lungo il tratto di Pieris della Statale 14, tra il chilometro 120+100 e il 120+500, oltre che in due tratti dell’ex Strada provinciale 19 per Grado, tra cui quello a ridosso di Terranova. Tutti e due i tratti sono ad alto tasso di incidenti e per entrambi è documentata l’impossibilità o la difficoltà di contestazione immediata a causa delle condizioni strutturali della strada. Il rapporto pubblicato dall’Istat a inizio anno, ma relativo al 2022, ha posto nella parte alta della classifica delle strade provinciali più pericolose la Monfalcone-Grado, ma anche il tratto Monfalcone-Pieris, pressoché tutto urbano, della Ss 14. Nel 2023 la Polizia locale di San Canzian d’Isonzo, seppure possa contare su soli due agenti, più il comandante, competente anche su Staranzano in convenzione, ha elevato 571 sanzioni per accesso di velocità contro le 699 del 2022.—
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