Scuola, docenti in attesa degli arretrati. Il sindacato: «Anticipare le nomine e subito gli stipendi»
Duecento amministrativi in più nelle scuole della Marca, aggiungendone almeno due per istituto. E anticipare tutte le nomine, a ruolo e dei supplenti, a luglio: in modo da scongiurare la montagna di contratti e pratiche da evadere all'inizio della scuola.
La proposta è di Anna Lucia Tamborrini, segretaria Cisl Scuola Treviso-Belluno, il tema è quello degli insegnanti neo immessi a ruolo (a tempo indeterminato) e supplenti che dall'inizio del nuovo anno scolastico - quindi dal 1º settembre - non hanno ancora visto un euro, complici le lungaggini delle segreterie scolastiche e Ragionerie territoriali, alle prese con le carenze del personale.
Lungaggini che stanno creando disagi enormi a centinaia di docenti solo nella provincia di Treviso (specie a chi si è trasferito qui da altre regioni), fra le rate del mutuo o dell'affitto da onorare e le spese del quotidiano che non ammettono rinvii.
La notizia ha assunto intanto dimensioni nazionali, tanto che il presidente del sindacato autonomo Anief, Marcello Pacifico, minaccia «diffide al ministero dell'Economia» se gli arretrati non saranno saldati in tempi rapidi: una ventina le province che evidenziano lo stesso disagio, dalle metropoli come Roma e Milano alle altre venete come Venezia, Vicenza e Verona.
Come previsto
«Era già scritto in partenza, tutto ampiamente previsto», attacca Anna Lucia Tamborrini, Cisl Scuola Treviso-Belluno, «le nomine dei supplenti sono state effettuate tardi, solo a inizio settembre: le segreterie delle scuole si sono ritrovate oberate di lavoro, troppi i contratti da caricare in così poco tempo. Tutte le nomine devono farle a luglio, così supplenti e neo docenti di ruolo non si troverebbero ad attendere ancora il primo stipendio a metà ottobre. Senza avere alla spalle una famiglia, come fai a pagare 600 euro di affitto?».
Il suo sindacato, come gli altri, è stato subissato da telefonate negli ultimi giorni: c'è chi è costretto a chiedere prestiti in banca, chi riesce a tirare avanti solo con il supporto economico dei genitori.
«Stiamo pagando i tagli agli organici delle segreterie del passato», prosegue Tamborrini, «servirebbero due o tre amministrativi in più per istituto, solo così si potrebbero compilare le pratiche con tempistiche adeguate. Senza contare che le segreterie, negli ultimi anni, hanno visto aumentare le incombenze, a cominciare da quelle per le pensioni».
E Pacifico, presidente nazionale Anief, è sul piede di guerra: «Non avremo la stessa pazienza degli anni scorsi: qualora anche il mese di ottobre dovesse passare con i docenti neo immessi in ruolo ancora privati del loro stipendio, arretrati compresi, procederemo con le diffide all’amministrazione e al Mef».