Occhialini: «In due anni coinvolte anche le Pmi, noi pronti ad aiutarle»
L’attenzione per il territorio e la comunità sono parte del Dna delle banche di credito cooperativo, che in forza della loro stessa identità si approcciano con naturalezza al tema della sostenibilità divenuto oggi centrale. Un tema che Banca 360 ha iniziato ad affrontare ormai un anno fa, partendo dall’alto, dalla governance, per poi coinvolgere via via personale, imprese e territorio.
Un impegno così importante, in termini di divulgazione e formazione, che sembra quasi travalicare il mestiere stesso dell’istituto di credito. Sembra, ma non è così. Il perché lo spiega il presidente di Banca 360, Luca Occhialini.
Presidente, perché avete deciso di fare un’informazione a tappeto sulla sostenibilità?
«Perché restituire al territorio è la nostra missione. È il senso più profondo del credito cooperativo. E abbiamo ritenuto che la sfida della sostenibilità oggi andasse conosciuta e condivisa».
Iniziando dal Cda...
«Abbiamo iniziato un anno fa coinvolgendo il consiglio di amministrazione, che abbiamo formato ai criteri Esg, rispetto ai quali non temo ad ammetterlo eravamo poco preparati, ci siamo quindi fatti aiutare, presi un momento per crescere a livello di governance, poi abbiamo coinvolto i nostri 400 dipendenti, iniziando con un grande convegno ospitato in fiera per poi passare a momenti interni formativi e informativi, in modo da aggiornare il personale che dovrà farsi carico della gestione delle pratiche di credito andando a verificare i bilanci di sostenibilità delle imprese».
Imprese, appunto...
«Dopo cda e collaboratori, abbiamo coinvolto le aziende, che a breve, per accedere al credito, dovranno fare i conti con il rating Esg, quindi abbiamo concluso questa nostra attività con un invito rivolto al più vasto pubblico, alla comunità, che si dispiega oggi in questo incontro al teatro Nuovo, convinti come siamo dell’importanza che la sostenibilità riveste per tutti».
Per le imprese sarà sempre più dirimente ai fini dell’accesso ai finanziamenti bancari...
«Lo sarà a scadenze diverse, ma diciamo che nel giro di due anni tutte le società, Pmi comprese, dovranno dotarsi di un bilancio di sostenibilità che costituirà a tutti gli effetti un documento essenziale ai fini dell’accesso al credito. Le grandi realtà, quelle che rientrano nell’alveo della normativa europea, hanno già iniziato a farci i conti. Le altre si aggiungeranno a ruota. Sarà per tutti, imprese da un lato e banche dall’altro, un bell’impegno».
Oneroso?
«Lo sarà di certo, anche dal punto di vista del lavoro che si poterà dietro, ma in questo caso non si tratterà di semplice burocrazia, bensì di un impegno pienamente giustificato dall’obiettivo della sostenibilità».
Tornando alla banca, come avete esplicitato l’impegno a favore della sostenibilità in questi anni?
«Diciamo che il credito cooperativo lavorato con queste responsabilità – ambientale, sociale e di governance – si può dire da sempre, anche se non nel modo così chiaro e specifico in cui oggi le declinano i criteri Esg. Le Bcc ad esempio sono da sempre attente al benessere dei propri collaboratori verso i quali dimostrano una crescente disponibilità alla concessione del part time e in generale a favorire le esigenze di tempo, che sia legato a momenti ludici o a necessità di conciliazione. Diciamo che in generale all’interno delle Bcc e di Banca 360 il tema del welfare è centrale».
Nondimeno quello per la sostenibilità ambientale...
«Ci siamo dati parecchio da fare. Abbiamo iniziato, già un anno fa, a installare colonnine elettriche in corrispondenza delle nostre filiali e stiamo installando pannelli fotovoltaici in ogni tetto delle nostre sedi che lo permetta. Senza contare il ruolo che possiamo giocare, come soggetto proponente, nelle comunità energetiche rinnovabili. E ancora la collaborazione con Ape (Agenzia per l’energia del Friuli Venezia Giulia, ndr) nell’organizzazione e finanziamento di alcuni convegni dedicati tra l’altro alle nuove norme sulla classe energetica degli edifici».
Come sta andando il 2024 per la banca?
«L’anno in corso sta andando molto bene, come del resto il 2023, ma c’è una grande attenzione, che non vuol essere però un allarme, per quando accadrà nel 2025, causa la situazione geopolitica internazionale nonché il rallentamento della Germania. Fino a oggi l’economia Fvg ha retto bene, ma iniziamo a vedere qualche piccolo segnale di difficoltà, qualche ritardo di pagamento maggiore, che stiamo osservando con attenzione».