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Simonetta Cesaroni, nell’ufficio di via Poma c’era un ragazzo mai indagato: il settimanale “Giallo” fa il nome

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Nuovi sviluppi nelle indagini riguardanti il giallo di Simonetta Cesaroni, la giovane di 20 anni uccisa a coltellate 27 volte all’interno degli uffici di via Poma dell’Aiag, l’associazione italiana degli ostelli della gioventù, a Roma, nel pomeriggio del 7 agosto 1990.

Il settimanale Giallo pubblica i fogli presenze dell’ufficio di via Poma, scomparsi 34 anni fa e ritrovati ad aprile: questi documenti dimostrano che Pier Paolo De Risi, un ragazzo di 28 anni figlio di un’altra dipendente, Maria Luisa Sibilia, lavorava lì. Nessuno lo ha mai nominato, né interrogato, in 34 anni: perché? Nell’estate del 1990 Simonetta Cesaroni frequentava gli uffici dell’Aiag, l’associazione italiani alberghi per la gioventù, i martedì e i giovedì pomeriggio.

Chi è il ragazzo che lavorava a via Poma nell’ufficio di Simonetta Cesaroni

“Il giorno in cui Pier Paolo De Risi firmò era martedì 19 luglio – rivela il quotidiano diretto da Albina Perri – E non era solo: quel giorno hanno firmato anche la madre e altre due dipendenti, Luigina Berrettini e Giusi Faustini. Il 19 luglio Pier Paolo ha avuto modo di incrociare anche Simonetta, accoltellata proprio in quelle stanze poco dopo, martedì 7 agosto 1990? Maria Luisa Sibilia, la madre di De Risi, intervistata da Giallo, conferma: «Sì, mio figlio nell’estate del 1990 lavorava per l’Aiag». Ma aggiunge: «Lui però non ha nulla a che vedere con il delitto di via Poma. Prestava servizio in altre sedi degli Ostelli».

Anche Luigina Berrettini, contattata dal settimanale Giallo, nega che Pier Paolo sia mai stato in via Poma. Ma le carte ritrovate le smentiscono. L’uomo è morto a maggio, per un aneurisma: non potrà dunque essere ascoltato. Ma la madre e le colleghe dei tempi sì. I giudici lo faranno?

Dalla recente ricerca del settimanale di Cairo Editore, risulta anche che una collega di Simonetta potrebbe essere stata presente al lavoro il giorno del delitto, sebbene abbia sempre negato questa possibilità. Perché? Aveva forse visto l’assassino? Nel 1994 il giornalista e scrittore Gian Paolo Pelizzaro aveva avuto notizia di quella possibile presenza della collega di Simonetta Cesaroni, nell’ambito delle indagini su un libro mai uscito.

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