Manovra sul tavolo del Cdm: più fondi alla sanità. Extraprofitti? Meloni: “Avremo più coraggio della sinistra”
Consiglio dei ministri strategico, tutto indirizzato al varo della Legge di Bilancio con il decreto fiscale collegato, per un primo esame dei testi. La manovra dovrebbe aggirarsi intorno ai 25 miliardi di euro: da giorni il ministero dell’Economia è al lavoro per le coperture necessarie e le limature dell’ultima ora. Le entrate arriveranno soprattutto da tagli e razionalizzazione delle spese. Il ministro Giorgetti ha spinto per una spending review, chiedendo ai ministeri di individuare le spese “improduttive o che si possono rinviare”. Al netto del racconto della stampa e della sinistra su presunte frizioni tra i ministri Giorgetti e Tajani la direzione del governo, ribadita più volte dalla premier Giorgia Meloni, è chiara. Finanziamenti alla sanità, calo del cuneo fiscale, nessun aumento di tasse per persone e aziende.
Manovra sul tavolo del Cdm: niente tasse e razionalizzazione delle spese
La pressione fiscale dovrebbe abbassarsi dal 42,3% del 2024 al 42,1% nel 2025. L’obiettivo dei tagli alla spesa è fissato a 3 miliardi. Di sicuro ci sarà il contributo dalle banche con modalità non ancora definite al dettaglio. In sede di replica alle comunicazioni in Parlamento sul prossimo Consiglio d’Europa la premier è stata netta con le opposizioni che da settimane “ricamano” sul tema. Rivolgendosi a Nicola Fratoianni, che parlava di banche ed extraprofitti, ha detto: “Vedremo con la legge di bilancio. Potrebbe scoprire che questo governo ha avuto più coraggio di quello che ha avuto la sinistra quando era al governo”.
Tajani: ci sarà un contributo della banche
Il ministro Antonio Tajani parlando in Transatlantico con i giornalisti ha ipotizzato un contributo di 3-4 miliardi. “Sì, speriamo, vediamo stasera. Sono stati impegnati ieri sera, oggi stanno procedendo con le ultime cose. Comunque, non ci saranno nuove tasse, questo è sicuro”. Dal suo conto il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, ha confermato il dialogo costante con Palazzo Chigi. Fabio Rampelli, rispondendo ai cronisti, sottolinea la necessità di sostenere il medio come le piccole e medie imprese. “Entrambe le categorie sono state fortemente penalizzate dalle conseguenze della pandemia, dal caro energia e dall’instabilità in Medio Oriente. Ci sono alcuni settori che operano anche nel mercato finanziario che hanno registrato profitti stratosferici, determinati da congiunture storiche più che da abilità manageriali. La crescita smisurata degli uni a fronte della scomparsa di diverse migliaia di aziende richiede un patto di solidarietà con i beneficiari dei profitti eccezionali per colmare squilibri e diseguaglianze”.
Schillaci: tre miliardi di fondi in più alla sanità
Nel pomeriggio prima dell’avvio del Consiglio dei ministri, il titolare della Sanità, Orazio Schillaci, ha annunciato di circa tre miliardi di ossigeno fresco. “Ci sarà un incremento dei fondi, spero sopra i 3 miliardi”. È la prima volta che il ministro si sbilancia con numeri precisi sull’ammontare delle risorse. “Da almeno 20 giorni i giornalisti mi chiedono le cifre per la sanità in legge di Bilancio. Il ministro Giorgetti e la premier Meloni sanno bene quanto è importante la sanità, che è tornata al centro delle priorità. Ci sarà un incremento dei fondi rispetto a quello previsto. Saranno destinati al personale, assumeremo altri operatori sanitari. Poi ci sarà la defiscalizzazione dell’indennità di specificità per i professionisti del settore”.
Gasparri: il vero extra-gettito arriverà dalle entrate fiscali
Sulla manovra di bilancio che da settimane le opposizioni criticano senza averla mai letta, Maurizio Gasparri puntualizza. “L’occupazione ha superato i 24 milioni di unità, la disoccupazione è scesa al 6,2%, l’inflazione è diminuita all’1,8%, l’acquisto del Btp trentennale ha determinato un surplus di richiesta. Diminuendo le tasse, come dimostrano l’intervento sul cuneo fiscale, che verrà rinnovato e reso strutturale, e la riduzione dell’Irpef, le entrate fiscali sono aumentate da gennaio ad agosto di 22 miliardi. Questo è il vero extragettito che ci consente di affrontare l’imminente manovra con il rigore necessario ma consapevoli delle molte cose da fare”. Non c’è traccia della manovra “lacrime e sangue” dipinta ancora oggi da Pd-Avs e 5Stelle.
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