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Октябрь
2024

Addio a Maurizio Semprini, colonna dei mitici Cobra

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Se n’è andato nei giorni scorsi, lieve come la musica che tanto ha amato, uno dei mitici Cobra, la rock-band che negli anni ’60 infiammò prima i bisiachi, poi gli isontini e quindi il pubblico di tutta la regione, in un crescendo di applausi fino ai palchi nazionali ed europei.

È spirato il tastierista e cantante Maurizio Semprini, colonna del gruppo a partire dal 1975. «Un bravissimo musicista e una persona ottima sotto ogni punto di vista», lo piange l’amico e collega “Silver the Cobra”, Silvio Gergolet (voce e basso).

Semprini lascia la moglie Loretta e il figlio Stefano, violinista e polistrumentista, che ha ereditato la stessa passione per le note del leggendario padre. Se l’è portato via la malattia, che lo attanagliava da un anno circa e a spanne dall’ultimo grande concerto della band, da oltre mezzo secolo protagonista della canzone locale.

«Abbiamo suonato insieme fino al 2023 – conferma Silver –, Maurizio era molto buono, umile, l’esatto contrario di me, se vogliamo. Aveva lavorato in Procura, come autista, e da qualche anno era ormai in pensione».

Gergolet ricorda Semprini, residente con la famiglia a Gorizia, come un artista generoso, che «dava tanto alla gente». Quanto alle doti musicali «aveva una voce alta, eccezionale». «Non lesinava bis e tris alle richieste – aggiunge – e davvero credo che il suo talento canoro ne facesse una delle ugole più belle del Friuli Venezia Giulia, per quanto riguarda la nostra generazione».

«Anche se io e lui eravamo i classici due opposti – sempre Silver – andavamo molto d’accordo». Gergolet ne ricorda l’attività con l’Otis group, in Italia, e con gli Era nell’ex Jugoslavia, dove la band aveva registrato un successo a livello nazionale.

«Come molte persone dei miei anni – racconta il frontman dei Cobra – Maurizio era stato un tastierista autodidatta, dalle incredibili qualità. Non c’erano scuole».

I Cobra, negli anni ruggenti, aprivano i concerti dei Formula 3, della Premiata Forneria Marconi e dei Matia Bazar, arrivando a incidere dischi con la casa discografica Ariston. «Ci siamo divertiti moltissimo, non facevamo musica per i soldi, ma per puro divertimento...», aggiunge.

Il funerale, nella chiesa di Sant’Anna, ha richiamato alcuni giorni fa molte persone, a testimonianza dell’affetto che Semprini, in vita, ha saputo raccogliere attorno a sé. Quanti l’hanno amato gli hanno intestato una donazione per la Lilt. «Faremo un concerto in suo onore più avanti – promette Gergolet – ma prima dobbiamo tutti riprenderci, dopo questa botta». Un lutto profondo per i Cobra e i loro fan.—