Barcolana 56, numeri da record: oltre 400mila presenze
Barcolana veleggia oltre le 400 mila presenze in città nel weekend lungo, un numero altissimo, tale da far sembrare la soglia psicologica del mezzo milione di persone non irraggiungibile in futuro. Gli organizzatori si dicono convinti del fatto che rispetto all’anno scorso la regata sia cresciuta ma non si sbilanciano nel dare cifre.
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Big Data per calcolare l’affluenza
Si riservano di aspettare le elaborazioni di JustOnEarth, società che collabora con Bat Italia e il suo Digital Hub per i progetti di sostenibilità, la cui competenza è stata messa a disposizione di Barcolana. Joe userà dati satellitari, intelligenza artificiale e Big Data per arrivare a un numero. Quello che è certo è che solo tra venerdì e domenica Trenitalia ha contato 19.209 viaggiatori diretti a Trieste. Un numero più contenuto rispetto a quello dell’anno scorso (oltre 50 mila da giovedì a domenica, 28 mila concentrati nel giorno della gara) a causa del fatto che il giorno della regata è coinciso con un giorno di sciopero.
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Rive piene di folla
Nel 2023 – secondo le stime di Joe – Barcolana aveva richiamato in quattro giorni 388 mila persone in centro, di cui 240 mila da fuori Trieste, e per gli organizzatori durante l’intera manifestazione si era arrivati a 425 mila partecipanti. A conti fatti, dunque, non è impossibile ritenere che si sia raggiunta quota 400 mila in quattro giorni. Le foto delle Rive piene di folla e l’esperienza di trovarsi immersi in veri e propri fiumi umani che si muovevano nelle strade della città fanno supporre che la cifra sia stata davvero la più alta mai raggiunta prima.
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La macchina organizzativa
Anche la macchina organizzativa è cresciuta: per Barcolana 56 sono state 984 le persone coinvolte a vario titolo nell’organizzazione, l’anno scorso erano 693. Più di 300 gli eventi – di cui una ventina in mare – e 50 le associazioni coinvolte nella loro realizzazione. La ricaduta economica di questo maxi-evento è stata sicuramente imponente. Solo supponendo che ciascuna delle 400 mila persone abbia speso 50 euro in città si arriverebbe a 20 milioni lasciati sul territorio. Si tratta di conti al volo sulla base di stime fatte a spanne che dimostrano però che dimostrano però che il vento della Barcolana è in grado di portare milioni di euro in città.
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I pernottamenti
Sicuramente più di 50 euro sul territorio ha speso chi ha pernottato. Guerrino Lanci, il presidente di Federalberghi Trieste e vicepresidente della categoria a livello regionale, garantisce che «è stato un weekend da tutto esaurito, con punte del 99% di camere occupate la notte di sabato, e circa il 96% la notte di venerdì sull’intera provincia», un territorio in cui ci sono circa 17 mila posti letto nelle strutture ricettive.
Lanci specifica: «Quest’anno le previsioni meteo incerte hanno portato ad alcune cancellazioni e riprenotazioni dell’ultimo minuto, per cui c’erano camere disponibili anche a quattro o cinque giorni dall’evento» ma «l’occupazione media in centro è stata di almeno tre notti, in periferia tipicamente due notti».
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Presenza variegata di stranieri
Lanci ad ogni modo nota che la particolarità della composizione turistica di quest’anno è che, per quanto riguarda gli stranieri, c’è stata «una presenza più variegata, con più americani e sudamericani, certo non in numeri tali da insidiare i Paesi di lingua tedesca». Diversi erano in vacanza in città e «hanno incrociato la Barcolana». Il profilo turistico della città è sempre più appetibile, tanto che Lanci segnala un altissimo livello di occupazione negli hotel non solo per il periodo della regata ma «per tutti i weekend di settembre e ottobre».
Affitti brevi da quantificare
A chi ha pernottato nelle strutture tradizionali vanno aggiunti coloro che hanno dormito negli appartamenti nel mercato degli affitti brevi, una cifra difficile da quantificare con precisione. Parliamo, ad ogni modo di punte di 1.600 annunci a Trieste, la cui quotazione media durante l’anno è di 115 euro a notte. Vista l’elevata pressione di richieste, le quotazioni devono essere state più alte. Anche qui, per stime e cifre bisogna attendere un po’ di tempo – spiega Marco Celani, presidente di Aigab (Associazione italiana gestori affitti brevi) – «a inizio novembre potremo vedere le cifre di ottobre», ma quello che è certo è che pure questo è un mercato in forte crescita.
La ristorazione
I velisti sono buongustai, e hanno dedicato parecchia attenzione anche alle zone del Carso, fuori dal centro. «Si è trattato di una clientela che aveva particolare interesse per le eccellenze enogastronomiche del territorio, e c’è stato un bel movimento anche in zone periferiche, molti avevano i tavoli riservati da tempo», ha confermato Federica Suban, presidente di Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) Trieste.
Ma sul tema prenotazioni si è fatta sentire una delle poche note veramente stonate di questa edizione: in troppi, senza nemmeno una telefonata di disdetta, non si sono presentati al tavolo bloccato (il cosiddetto fenomeno del “no show”). Ma l’atmosfera di festa, che si leggeva anche nelle decorazioni dei locali, non è stata del tutto rovinata: «Erano molto belli i calici coloratissimi che sono stati prodotti per la Barcolana, hanno riscosso molto successo e curiosità», ha aggiunto Suban.
Le vetrine omaggio
Varie vetrine del centro città hanno trovato modo di rendere omaggio alla regata. Dalle vele spuntate nei negozi di abbigliamento, alle lenzuola stampate con la cartolina del Golfo popolato di migliaia di barche. Sintomo della vivacità dello shopping nelle giornate della regata più partecipata al mondo. Il presidente di Confcommercio Trieste, Antonio Paoletti, conferma: «La Barcolana porta sempre grande sviluppo economico. Ha lavorato sia tutto il centro, sia le vie periferiche, e porta business a tutto il mondo del terziario pratico, dai taxi, al mercato ortofrutticolo, ai negozi di pezzi di ricambio per le barche». Ma la cosa più importante per Paoletti sono «le persone che arrivano a Trieste, si accorgono della bellezza della città e scelgono di ritornarci». —
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