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Октябрь
2024

Luca Nardi resta nel limbo: dall’impresa con Djokovic a un 2024 con tante ombre e poche luci

Lo scorso marzo abbiamo pensato tutti che fosse sbocciata definitivamente l’ennesima stella del firmamento tennistico italiano. Ad Indian Wells andò in onda uno degli upset più sorprendenti del 2024, il successo di Luca Nardi contro Novak Djokovic. Una vittoria che sembrava poter dare definitivamente linfa alla carriera dell’azzurrino, ma non è andata nel modo in cui ci si aspettava.

Il ragazzo nato a Pesaro da famiglia campana sembrava aver fatto quel necessario passo in avanti che ci si attende da un giocatore dotato come lui. Il primo Challenger sulla terra rossa di Napoli sembrava il segnale dei suoi miglioramenti, che lo hanno portato a maggio a toccare il numero 70 al mondo, ma da lì si è piano piano arenato, senza ottenere risultati di rilievo e vedendo la sua classifica peggiorare settimana dopo settimana, fino al rischio di trovarsi di nuovo fuori dalla top 100.

In molti in passato gli imputavano di non avere forse quel ‘fuoco sacro’ verso il gioco, di mancare forse di quella ipercompetitività che a volte è una vera e propria benzina nel motore di chi vuole aspirare ai traguardi più importanti. Ci si è messo di traverso anche qualche piccolo acciacco di troppo, oltre alla confusione su chi dovrà essere il suo staff.

Il 2024 era iniziato con la decisione di affidarsi a Giorgio Galimberti, dopo che era approdato alla sua Academy a fine novembre. In pochi mesi le cose sembravano funzionare, ma all’improvviso il rapporto tra i due si è chiuso dopo soli quattro mesi, con Nardi tornato al circolo Baratoff di Pesaro sotto Francesco Sani. Da fine agosto il nuovo cambio, passando sotto le mani di Federico Ricci, ex coach di Emil Ruusuvuori e cresciuto alla Evert Academy di Boca Raton.

Basterà per invertire la rotta e riprendere quanto si era visto nei primi mesi del 2024? Il tempo ce lo dirà. Ma intanto Nardi rimane ancora in quel limbo di talento inespresso. Il gioco a sua disposizione c’è, eccome. Ma il gioco, senza altre caratteristiche, conta il giusto.