Grassi: “E’ un onore essere il capitano di un gruppo speciale, i complimenti fanno piacere ma non devono illuderci”
Il centrocampista e capitano dell’Empoli Alberto Grassi ha rilasciato un intervista al quotidiano “Il Tirreno”.
“E’ un onore essere il capitano ma credetemi, in questa squadra ce ne sono tanti e lo dimostrano sul campo. In ogni partita e in ogni allenamento.”
E’ il segreto di questo vostro buon avvio di stagione?
“ Non il solo ma lo è. Il gruppo non è mai stato un problema da quando sono a Empoli(l’estate 2022) ma quest’anno è particolare, speciale. Siamo uniti come mai, ci stimiamo e ci vogliamo bene. Così viene naturale aiutarsi in campo e i risultati credo si vedano.”
Imbattuti fino alla 7a giornata e decisamente solidi; si, si vedono…
“Siamo contenti di come stanno andando le cose, ma anche consapevoli di non aver fatto niente. Siamo solo all’inizio e l’esperienza, anche quella recente, ci insegna che in un campionato così difficile e così lungo può sempre succedere di tutto.”
Si riferisce alla salvezza della scorsa stagione?
“Anche ma non solo. Proprio nell’ultimo campionato alla fine del girone di andata noi eravamo dati spacciati e sul Frosinone piovevano elogi. Poi sappiamo tutti come è finita…..Per questo oggi dico che i complimenti che riceviamo sono meritati ma non devono né illuderci nè bastarci.”
Tipo quelli arrivati dopo il primo ko, la sconfitta con la Lazio
“Quella non ci è ancora andata giù sopratutto per come è arrivata.”
Cioè?
“Beh, da una parte se le sconfitte vengono così dico che non è male, ma la verità è che anche se abbiamo fatto una buona partita potevamo farla meglio. Ci è mancato l’ultimo passaggio in alcune occasioni in cui dovevamo chiuderla, poi alcune decisioni non favorevoli hanno portato al passo falso”
E alla ripresa c’è la capolista Napoli: lei conosce l’ambiente, c’è stato nel 2018, che partita sarà?
“Difficile, è ovvio. Ma non dobbiamo commettere l’errore di guardare in casa degli altri. Dobbiamo pensare a noi, a prepararci bene e a giocarcela ancora meglio.”
Un altro dei vostri segreti?
“L’approccio al lavoro sicuramente finora è sempre stato quello giusto. Voi lo vedete durante le partite, io nel lavoro di tutti i giorni. Il Mister è un martello e noi lo stiamo seguendo. Detto così sembra semplice, non sempre nel calcio lo è davvero, ma comunque c’è da proseguire così senza mollare un centimetro.”
Lei aveva già avuto D’Aversa a Parma; è cambiato?
“No, martello era e martello è rimasto. Naturalmente la sua idea di calcio è diversa perché ha un gruppo diverso.”
E anche un Grassi diverso, visto che da interno è passato a play e ora fa il mediano….le piace?
“Mi piaceva fare l’interno, poi ci sono stati gli infortuni, gli anni che passano. Da play ero più bloccato ma non era male e anche fare il mediano non mi sta dispiacendo.”
A proposito, accanto a lei stiamo scoprendo Anjorin e sembra proprio bravo…
“Lo è, lo è. Per la qualità che ha potrebbe fare anche il trequartista. Ma sono bravi anche Henderson, Haas, Maleh. E’ un piacere giocare vicino a chiunque di loro.”
Già, il gruppo.
“Il nostro segreto, la nostra vera forza.”
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