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Derubato di 15 mila euro, negoziante di Mestre rischia l’infarto

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Non c’è pace per i locali del centro città, presi di mira da ladri e malviventi, che tentano il colpo grosso, ma si accontentano di fondo cassa, palmari e cellulari. E, 24 ore dopo, è lo stesso sindaco Luigi Brugnaro ad andare di pattuglia tra via Piave e la stazione, come aveva promesso ancora nelle scorse settimane, per dare un segnale di presenza e per verificare in prima persona la situazione di uno dei luoghi più critici di Mestre.

Allarme spaccate in centro

La notte tra martedì e mercoledì un ladro a volto coperto è riuscito a spaccare con un oggetto contundente, probabilmente un pozzetto di ferro, l’entrata del bar Serena di via Poerio. In tre minuti esatti ha portato via fondo cassa, due Ipad, un Macbook pro e un Iphone. E poi bottiglie e generi alimentari. Una volta preso il bottino è fuggito, ma è stato ripreso sia dalle telecamere del locale che da quelle esterne.

I titolari, Francesco e Massimiliano Bruni, sono stati svegliati nel cuore della notte. Massimiliano ha ritrovato un pezzo della cassa vicino all’ex Telecom, mentre da giovedì è sulle tracce dell’Iphone grazie alla localizzazione. «Prima il segnale dava via della Pila», spiegano, «poi via Felisati». La polizia di Stato sta cercando di mettere assieme i pezzi. «Con l’ordinanza che impone la chiusura» dice Francesco «la città si svuota e in giro non c’è più nessuno».

Venerdì di due settimane fa un malvivente si era introdotto all’osteria Lupo Nero, spaccando la vetrata del locale e rubando le mance dei dipendenti e i palmari. Poi, non appena il titolare, Emanuele Busetto, l’ha riparata, il mercoledì successivo un ladro è tornato, ha preso il pozzetto che si trova nella calle che da piazzetta monsignor Vecchi porta ai Veterani, e ha spaccato un’altra finestra.

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Ma evidentemente, dopo aver messo tutto a soqquadro, non ha trovato quello che cercava. «Da una settimana e più», spiega il titolare, «c’è un buco e non hanno ancora rimesso il pozzetto». E qualcuno con quel tombino sta facendo altre spaccate in centro città.

Colpo grosso al money transfer

Da tempo ci provavano, questa volta ci sono riusciti. Per ben due volte nelle ultime settimane, Mirza Iqbal, titolare con la moglie dell’Arpha Phone Center di via Rinascita, si è ritrovato le ruote dell’auto tagliate. L’altra sera, alle 20.15, aveva appena tirato giù le serrande del negozio e si era diretto all’auto.

La moglie aveva messo la borsa con all’interno 15 mila euro nel sedile posteriore. Ma l’uomo si è accorto che le ruote erano state di nuovo tagliate. Ha chiamato l’amico, Azhad Khan, ma il tempo di chinarsi e un ladro appostato aveva aperto l’auto e rubato ogni cosa. Inseguito per pochi metri, è poi montato in una macchina nera che lo attendeva.

Il titolare si è sentito male, e avendo già avuto due interventi al cuore, è ricorso all’aiuto del 118. Nessun risarcimento, visto che il furto è avvenuto fuori dal negozio. «Ho dovuto restituire i soldi ai miei connazionali», dice, «Da due giorni non posso lavorare. In via Rinascita, ci hanno rapinato o derubato tutti, sono disperato».

In strada e in prefettura

Mercoledì notte, invece, è sceso in strada il sindaco: un lungo sopralluogo, insieme agli agenti della Locale, ai dirigenti, agli operatori di Veritas e dei servizi sociali del drop-in. A piedi, passando per via Giustizia, via Trento, la stazione, via Piave, e per il sottopasso per Marghera, un quaderno per segnare gli interventi previsti: pulizia, verde pubblico, manutenzione urbana, efficientamento dei servizi.

Diverse le persone incontrate, è stato attivato il Pronto intervento sociale per una mamma straniera con quattro bambini che aspettava il treno delle 5 diretto in Germania: rifiutato l’appoggio in un hotel, hanno ricevuto coperte e bevande calde. Si è anche deciso per un rinnovo del sottopassaggio: sarà ripulito a fondo e tappezzato di graffiti artistici.

Ieri mattina, invece, la questione mestrina è tornata sul tavolo della Prefettura, dove si è tenuto il settimanale Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza: «L’attenzione su Mestre è sempre alta», ha confermato il prefetto Darco Pellos, «Stiamo mettendo in campo ogni strumento possibile per la prevenzione in città. I numeri degli accompagnamenti oltre frontiera lo confermano».