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Derby Talmassons -Imoco, parla la ex pantera Caravello: «Un grande evento per il Friuli»

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Sette titoli in due stagioni non si dimenticano facilmente. Lara Caravello, 30enne udinese, ha militato dal 2020 al 2022 fra le pantere, chiudendo l’anno scorso la sua carriera da giocatrice a Cuneo. Oggi è mamma e insegnante e guarda la pallavolo da lontano e con occhi diversi.

Caravello, che fa?

«Sono docente di disegno tecnico all’Istituto Malignani di Udine. Avendo il diploma di perito aeronautico ho l’abilitazione all’insegnamento e da un anno, finito di giocare, faccio questo di lavoro».

A Conegliano ha collezionato 83 presenze, giocando spesso nel ruolo di ricevitrice aggiunta e più raramente da libero. Nel suo tabellino ci sono infatti anche 5 punti di cui 4 al servizio. E ora?

«Il volley da spettatrice è diverso. Si riescono a vedere e percepire molte cose rispetto a quello giocato. Sicuramente dà meno impegno. Perché posso scegliere quali e quante partite guardare. Mi piace vedere il contorno e l’insieme delle gare».

Da questa settimana la sua firma è anche sulle pagine del “Messaggero Veneto”, quotidiano friulano del gruppo Nem.

«Ho iniziato questa collaborazione con un impegno settimanale. È una rubrica che esce il martedì e in cui parlo di pallavolo non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto dal punto di vista della mia esperienza personale».

Domenica va in scena il primo derby della storia tra Conegliano e Talmassons. Come la vede?

«Non sarà proprio un esordio facilissimo in casa per la squadra friulana, perché vedrà arrivare in casa propria un bastimento, una corazzata fortissima reduce dalla vittoria della Supercoppa. Penso che lo spettacolo sarà comunque avere qui in Friuli una serie di giocatrici meravigliose che i tifosi locali non hanno ha mai potuto vedere così da vicino. È vero che a febbraio c'è stata la Coppa Italia Trieste, però questa volta si parla di qualcosa di più grande per tutta la comunità friulana».

Per la partita i biglietti, nonostante il rialzo dei prezzi, si sono esauriti in pochissimo tempo, anche con la clamorosa decisione del tifo organizzato di Conegliano di non partecipare alla trasferta. Che ne pensa?

«Il palasport di Latisana purtroppo non è grandissimo e oggi c’è l’ultimo sopralluogo della Lega per verificare l’agibilità. Pare che l’alternativa sia Cividale».

Talmassons rappresenta, con la sua promozione, anche tutta la regione Friuli Venezia Giulia, con tanto di marchio sulle maglie.

«È la prima volta che un club di questo territorio arriva nella massima serie. Ne sono molto fiera e orgogliosa, perché Talmassons negli anni ha dimostrato sempre di più di avere le carte in tavola per fare i salti di categoria partendo dalla Serie B. L'anno scorso non era tra le favorite per la promozione, però ha dimostrato di essere quella più coriacea».

Due anni a Conegliano sono stati l’apice della sua carriera, che era passata anche per Martignacco e Soverato?

«Certo. Non basterebbe una telefonata per raccontarli tutti. Mi resta sicuramente il fatto di aver lavorato fianco a fianco con delle campionesse mondiali e uno staff di livello assoluto, con le migliori eccellenze della pallavolo italiana. I ricordi più belli sono ovviamente le vittorie, perché quelle rimangono sempre. In primis la vittoria della Champions League a Verona nel 2021, per me personalmente la più bella. Ricordo ancora l’emozione su quel videocheck chiamato sull’ultimo punto da Santarelli. L’unico rammarico è che non ci fossero i tifosi, perché eravamo appena usciti dal Covid».

La nuova stagione di Conegliano è proiettata per la quarta volta sul Mondiale per club.

«Non vorrei gufare, ma secondo me le pantere quest'anno sono ancora più forti e penso che le altre squadre, le solite avversarie, invece si siano un po' indebolite. Conegliano ha tutte le carte in mano per tornare sul tetto del mondo e confermarsi anche in Italia e in Europa».