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Октябрь
2024

Fermato con il taser dopo la folle fuga, non risponde e resta ai domiciliari

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Rimane agli arresti domiciliari Prince Agyemang Sasaraku, 34 anni di Villorba, l’uomo che nel pomeriggio di mercoledì ha seminato il panico, a bordo della sua Opel Gt, tra le strade di Silea e il Put, l’anello stradale esterno al centro storico di Treviso.

Lo ha deciso il giudice Carlotta Brusegan, nel primo pomeriggio del 10 ottobre, al termine del processo per direttissima nel corso del quale è stato convalidato l’arresto.

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Sasaraku s’è presentato in tribunale, accompagnato dai carabinieri, gli stessi che il giorno prima l’avevano arrestato. Taglio di capelli alla Mr T., celebre wrestler e attore americano, il 34enne ghanese (difeso d’ufficio dall’avvocato Valentina Pizzol) ha deciso di non accedere ad alcun rito alternativo. Lo farà semmai il 27 novembre, data della prossima udienza del processo per direttissima a suo carico.

Scena muta dal giudice

L’africano, che di mestiere fa l’addetto alla sicurezza in alcuni supermercati a Marcon e a Noale, nel Veneziano (con un passato anche di barista e di istruttore di fitness), non ha voluto spiegare i motivi della sua fuga e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Non era alterato né da alcol né da droghe.

Si può soltanto ipotizzare che temesse che le forze dell’ordine controllassero la sua auto dove, effettivamente, aveva qualcosa da nascondere. Oltre ad un mattone e ad alcuni bastoni di legno, carabinieri e polizia hanno trovato nel bagagliaio dell’Opel Gt un piccolo arsenale composto da un coltello e due taser, uno dei quali fuori uso. Un fatto questo che gli è costato anche la contestazione per possesso ingiustificato di armi atte a offendere.

Ma i reati per i quali è scattato l’arresto sono la resistenza e violenza a pubblico ufficiale, il danneggiamento delle pattuglie delle forze dell’ordine, disposte sul Put davanti porta Carlo Alberto, all’incrocio tra viale IV Novembre e viale Nino Bixio, e le lesioni personali aggravate per aver mandato all’ospedale con alcune contusioni due carabinieri e due agenti della polizia locale di Treviso.

Il processo

Il processo per direttissima prosegue il 27 novembre. In quella sede, il ghanese potrebbe decidere di parlare e spiegare il motivo per il quale, mercoledì pomeriggio, ha ingaggiato con le pattuglie delle forze dell’ordine una sfida a colpi di acceleratore, rischiando di investire alcuni pedoni, terminata davanti a porta Carlo Alberto.

La sua difesa sarà, inoltre, assunta dall’avvocato Barbara Camerin, nominata legale di fiducia dal 34enne africano. È probabile che chieda di accedere al rito alternativo del patteggiamento o del rito abbreviato, che gli consentirebbe di ottenere lo sconto di un terzo della pena.

Niente libertà

Per il momento, però, l’africano rimarrà agli arresti domiciliari nella sua casa di Villorba. Il suo legale aveva chiesto di concedere a Sasaraku l’obbligo di dimora nel comune di Villorba, con l’opportunità di andare al lavoro per questioni economiche.

Ma il giudice Carlotta Brusegan ha accolto le richieste del sostituto procuratore di turno Giulio Caprarola che ha ribadito la misura dei domiciliari anche per pericolo di reiterazione del reato. L’uomo avrebbe dei precedenti, infatti, sia per porto abusivo d’armi che per oltraggio a pubblico ufficiale.