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Debiti con il fisco per 610mila euro, il tribunale di Ivrea stralcia il 97% della somma

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Ivrea

Aveva chiuso la sua attività di agente di commercio e con essa si era portato dietro un mare di debiti da pagare all’Erario: 610mila euro. Era destinato a subire pignoramenti a vita un agente di commercio del Canavese che nei giorni scorsi è stato salvato dai giudici del tribunale di Ivrea che hanno stralciato circa il 97% della somma applicando la legge Salva suicidi. Di fatto il giudice ha riconosciuto all’ex agente di commercio la volontà di non frodare il fisco.

Ad aiutare l’uomo ad uscire da quello che può essere descritto come un vero e proprio incubo durato un decennio è stata Legge3.it, l’organizzazione fondata da Gianmario Bertollo e sua moglie Maria Sole Pavan, che da anni aiuta privati ed imprenditori ad uscire da situazioni di sovraindebitamento.

Una storia, quella dell’agente di commercio canavesano, simile a molte altre, costellata sicuramente da tanta leggerezza e inesperienza. Tutto ha inizio nel 2002 quando l’uomo, che oggi ha sessant’anni, decide di avviare una ditta individuale dopo due anni di disoccupazione. Prima come procacciatore, poi agente di commercio. L’entusiasmo per la nuova attività lavorativa è alle stelle. All’inizio sembra che le cose girino per il verso giusto, fornendo entrate a sufficienza a mantenere l’uomo e la sua famiglia.

Ma la buona volontà non era sufficiente a mantenere l’azienda in vita. Nonostante l'impegno dell’uomo e il contributo economico della moglie, dipendente della pubblica amministrazione, la cattiva gestione portò alla mancata dichiarazione dei redditi tra il 2001 e il 2008, con conseguenti sanzioni fiscali. La situazione peggiorò nel 2009, con la crisi economica e la prematura morte della moglie, che fece venire meno un’importante fonte di reddito e gettò l’uomo in un profondo stato di sconforto e tristezza. A causa dei debiti crescenti e delle difficoltà economiche, peggiorate dalla nuova crisi portata dalla pandemia da Covid19, l’uomo fu costretto a chiudere l'attività nel 2021 e accedere alla pensione grazie a quota 100.

L’incubo, però, non era finito insieme alla vita lavorativa. Decine e decine di cartelle esattoriale erano infatti arrivate nel frattempo al suo indirizzo, per tasse, contributi non pagati e multe triplicate per non aver assolto ai primi solleciti. Una somma sempre più importante continuava a pesare sulle sue spalle sull suo futuro. Una cifra monstre impossibile da restituire, se non attraverso la liquidazione controllata. La svolta avviene quando l’uomo decide di rivolgersi all’organizzazione Legge3.it.

Dopo aver appurato che avesse i requisiti per usufruire degli strumenti introdotti dalla Legge n. 3 del 2012, nota anche come Legge Salva suicidi, e dal successivo codice della crisi e del sovraindebitamento, il giudice del tribunale di Ivrea ha disposto lo stralcio di circa il 97% del debito, a fronte di un piano di rientro triennale realmente sostenibile per l’ex agente di commercio, che prevede il pagamento mensile di 500 euro. Di fatto l’uomo si troverà a saldare all’erario poco più di 18mila euro.

«Più volte come Legge3.it abbiamo denunciato una carente cultura finanziaria nella maggior parte della popolazione italiana, una condizione che spesso ritroviamo in un’errata gestione manageriale – commenta Gianmario Bertollo – Quest’uomo non voleva frodare lo Stato. Semplicemente, non conosceva tutti gli iter burocratici o i documenti necessari da produrre. Una leggerezza che gli è costata cara, e che ha segnato gran parte della sua vita. Ora che l’incubo è finito, può tirare un respiro di sollievo, provando a ricominciare da zero alla ricerca di una nuova serenità».