Vendemmia bellunese buona nonostante l'inizio difficile
Per la vendemmia bellunese la stagione 2024 si profila decisamente migliore rispetto al 2023, quando si segnarono perdite di produzione dal 30 al 50% in conseguenza di grandinate importanti. Quest'anno, nonostante la primavera molto piovosa, il meteo è stato più clemente e l'uva che si sta raccogliendo in questi giorni sembra buona sia sotto il profilo quantitativo, che qualitativo.
"In Valbelluna il grosso è stato raccolto - sottolinea Enzo Guarnieri, presidente dei viticoltori di Confagricoltura Belluno - e, in generale, mi sembra di cogliere una certa soddisfazione da parte di tutti. L'annata era iniziata con grandi difficoltà, perché le incessanti piogge da marzo a giugno avevano creato problemi nel periodo della fioritura e dell'allegagione. La seconda parte della stagione. per fortuna, è stata più favorevole, con un periodo di secco che ha forse rallentato un pochino lo sviluppo, ma tra fine luglio e i primi di agosto tutto ha cominciato a procedere in maniera ottimale. Grandinate pesanti non ce ne sono state e anche la peronospora, tutto sommato, stata tenuta sotto controllo. E' ancora presto per tracciare un bilancio definitivo: i bianchi sono stati tutti vendemmiati, mentre all'appello mancano alcuni rossi del Feltrino, che hanno bisogno di tempi pi lunghi per la maturazione".
Commento positivo anche da Marco De Bacco, viticoltore di Confagricoltura e presidente del Consorzio Coste del Feltrino: "Come sempre - dice - sono andate meglio le zone della viticoltura storica, sulle rive del monte Aurin, grazie al clima più favorevole e alle varietà autoctone Bianchetta, Pavana, Gata e Turca, che sono molto più resistenti delle varietà internazionali. Non a caso molti viticoltori stanno investendo su questi impianti, che sono garanzia di buoni risultati in virtù del radicamento di questi vigneti storici al territorio. Soddisfazione stanno dando anche le varietà resistenti come il Solaris e il Souvigner Gris, che consentono di produrre dei vini bianchi interessanti, mentre sulle varietà a bacca rossa c'è ancora parecchio da lavorare, sia in termini di risultati enologici che di resistenza".