Polveriera Milano, Pro-Pal, occupanti abusivi e immigrati alleati e accampati. Una miscela esplosiva: residenti inferociti
Milano sempre più nel baratro, in ostaggio di un caos che silenzia l’assordante sos che arriva ormai da tempo dai cittadini. L’ultimo reportage che Libero ha realizzato nelle pagine locali in edicola oggi rilanciano un allarme che risuona ininterrottamente, rispetto al quale Palazzo Marino annaspa e balbetta. L’ultimo scempio in corso arriva dagli sfollati di Via Fracastoro a braccetto con gli antagonisti delle piazze anti-Israele. «Bandiere dei centri sociali che sventolano accanto a quelle della Palestina – scrive il quotidiano citato –. Mentre in Piazza Leonardo da Vinci la tendopoli degli abusivi si sta trasformando in un piccolo villaggio, gruppi pro-Gaza ed immigrati hanno ormai stretto alleanza giurando che nessuno riuscirà a cacciarli».
Presidio a Milano di Pro-Pal, abusivi e immigrati
Un presidio permanente che va avanti ormai già da una ventina di giorni, con tutto il corollario di disagi, disordini e tensione denunciata dai residente che si possono immaginare. Parte della situazione problematica risale all’incendio che aveva ridotto in cenere un capannone occupato abusivamente in zona Palmanova, in seguito al quale un centinaio di immigrati rimasti all’addiaccio, mentre donne e bambini venivano accolti al centro Enzo Jannacci di Viale Ortles, avevano deciso di accamparsi nelle tende di fronte al Politecnico. Una zona diventata ormai un Bronx a cielo aperto, luogo di ritrovo di sbandati e emarginati. Un accampamento con tanto di bombole portatili di gas e vettovagliamenti vari – riferisce sempre Libero – dove il via vai di volontari e visitatori o disturbatori occasionali è ormai fuori controllo.
Un Bronx a cielo aperto con gli occupanti della piazza che campeggiano e rivendicano di tutto un po’
Una polveriera che ora eleva al quadrato la sua pericolosità con l’innesto sulla scena di un sodalizio militante tra Pro-Pal e abusivi stranieri che rivendicano il presidio e la loro assoluta indisponibilità a mollare la prese anche sugli striscioni che campeggiano in quell’area. «Si va dal classico “resistenza” a “Gaza libera” – riferisce il quotidiano –. Ci sono poi chiari riferimenti politici come “Solidarietà ai detenuti-No ai Cpr” e “Ddl 3660 uguale Stato di Polizia”». Insomma, un calderone che mescola di tutto un po’ in nome di una militanza che aggiorna il suo quadro di alleanze in strada, mentre sul fronte contrapposto di Piazza Leonardo montano la rabbia e la preoccupazione dei presidenti verso il Comune che tace e acconsente.
Il comune tace e acconsente? Residenti inferociti
Un silenzio assordante rotto in queste ore dal consigliere comunale della Lega, Samuele Piscina, che dopo aver ribadito a Libero che, trattandosi di una questione di “decoro” – è Palazzo Marino che deve prontamente intervenire per liberare Piazza Leonardo Da Vinci, ribadisce contestualmente: «Purtroppo con i centri sociali di mezzo è evidente che l’amministrazione finge di non vedere». Rilevando in conclusione che «se fosse un qualsiasi cittadino italiano a occupare abusivamente un luogo pubblico la sanzione sarebbe immediata». Una stiletta al doppiopesismo di certa sinistra che nella piazza milanese trova evidentemente terreno fertile su cui germogliare.
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