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Domeniche bestiali – Quando il capo ultras è la presidentessa

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Esplosive? Sì. Bestiali? Certo, ma anche paritarie e solidali. Le Domeniche Bestiali nella loro essenza rustica e tendente al rozzo potrebbero dare l’idea di un ambito chiuso, maschilista, feroce. Tutt’altro. Certo il settore è scoppiettante, sicuramente cameratesco e goliardico sebbene quando si esagera ci sono le dovute conseguenze, conseguenze che arrivano anche quando gli scontri non sono dettati dallo spirto guerriero, ma da sgraziati movimenti fortuiti; ma è assolutamente aperto, privo di distinzioni e con forme di mutuo soccorso decisamente apprezzabili, seppur equivoche.

LA PRESIDENTESSA
Come detto: nel meraviglioso mondo delle domeniche bestiali non esistono differenze. Principi e principesse, presidenti e presidentesse hanno pari diritti, come dimostra, la squalifica fino al 12 dicembre rimediata da Cristina Erriu, presidentessa della società Angelo Baiardo, Eccellenza Liguria: “In occasione dei fatti che vedevano coinvolti i sostenitori della propria società nell’arco degli ultimi 15 minuti di gara, allorquando insultavano l’intera terna con fare minaccioso, ella li incitava a continuare ed invitava, inoltre, i propri calciatori ad abbandonare il tdg prima del termine della gara. Successivamente, al termine della gara, la stessa entrava nel recinto di gioco incitando la tifoseria della società a proferire espressioni gravemente irriguardose nei riguardi della terna arbitrale. Si recava, infine, nello spogliatoio della terna, per denigrare l’operato del ddg, senza mai scusarsi del proprio comportamento. Il ddg provava più volte ad allontanarla per 2 minuti, dopo di che riusciva a farla uscire dallo spogliatoio”.

CONFERENZE ESPLOSIVE
Diciamocelo: le conferenze pre partita sono ormai nella maggior parte dei casi di una noia mortale. Si potrebbero prendere le stesse dichiarazioni e metterle in bocca praticamente a ogni allenatore: “Non sottovalutiamo i nostri avversari”, “Giocheremo per vincere come facciamo in ogni gara”, “Non ho ancora deciso la formazione perché non ci sono titolari” e bla bla bla. Lontani i tempi dei fuochi d’artificio insomma. Avrà pensato a questo Roberto Alvarado del Chivas, che ha pensato bene di ravvivare la conferenza prepartita facendo esplodere un petardo in sala stampa: qualcuno ha pensato a un attacco ai giornalisti, l’ala destra ha spiegato che stava “solo” inseguendo alcuni compagni per fargli uno scherzo. Cosa vuoi che sia?

PRENDI ME
Un mondo egoista, per nulla solidale, governato da logiche becere, utilitaristiche e primitive? Andatelo a dire a Fabio Raina dell’Unione Sportiva Cassolese, Prima Categoria Lombarda, così magnanimo e propenso al bene comune e non all’utilità personale da rimediare una squalifica fino al 13 novembre perché “a fine gara chiedeva all’arbitro di inserire il proprio nominativo tra i calciatori espulsi in sostituzione del calciatore effettivamente allontanato dal terreno di gioco”.

SEGNARE FA MALE
Eh sì: poveri arbitri, insultati, minacciati, lasciati senza acqua calda. Neppure nei momenti di gioia i direttori di gara vengono risparmiati da eventi nefasti come evidenzia il racconto di Piero Paoletti per Megapress della gara tra Serralta e Caldarola, Seconda Categoria Marche. La squadra ospite va in vantaggio a dieci minuti dalla fine, e l’autore del gol impazzisce di gioia iniziando a correre di gran lena, impattando però l’arbitro del match. Testa contro testa violento: i due restano a terra, match interrotto per una decina di minuti, ma quando si rialza l’arbitro è frastornato e non può riprendere il gioco, con la gara sospesa definitivamente.

L'articolo Domeniche bestiali – Quando il capo ultras è la presidentessa proviene da Il Fatto Quotidiano.