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Октябрь
2024

Runjaic “sponsor” della città di Udine

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Conosceva l’Udinese, naturalmente. Si ricordava i match in Europa con Barcellona nel girone di Champions League del 2005 e i quarti di finale di Coppa Uefa con il Werder Brema. Quando ha ricevuto l’offerta dai bianconeri, non ci ha pensato a lungo, perché una possibilità da uno dei campionati più forti non capita tutti i giorni. Questo e molto altro ha raccontato Kosta Runjaic al collega polacco Adrian Heluszka, inviato a Udine per “Przeglad Sportowy-Onet”.

«La vita di allenatore porta una, due sorprese – ha detto il tecnico –. La Serie A rappresenta una nuova avventura, una nuova esperienza. Per me era chiaro, che avrei accettato questa offerta e che avrei avuto bisogno di ottimi assistenti, su cui avrei potuto contare al 100 per cento. Un esempio è Przemyslaw Malecki (il suo secondo, ndr)».

Runjaic conosceva il club friulano, in cui, ha sottolineato, giocavano grandi giocatori come Sanchez e Bierhoff. «A febbraio di quest’anno non sarei stato in grado di scrivere una tesi di dottorato sullo stile di gioco dell’Udinese – ha evidenziato –. Ero concentrato sul lavoro da svolgere al Legia Varsavia. Da allenatore ambizioso guardo i migliori campionati, ma ovviamente si segue spesso le grandi squadre. Una volta che l’Udinese ha espresso un interesse nei miei confronti, ho appreso informazioni importanti sulla società.

Qui abbiamo ottime condizioni per lavorare. È un bel club famigliare, con una storia eccezionale: la squadra gioca da trent’anni in Serie A, un fatto abbastanza unico per una sodalizio di una città di 100 mila abitanti».

Runjaic si è soffermato sulla decisione di aprire ai tifosi alcuni allenamenti, come è successo anche ieri pomeriggio al Bruseschi: «Assieme al dt Gokhan Inler abbiamo pensato in quale modo possiamo garantire all’Udinese una nuova e positiva energia – ha spiegato –. La squadra si è salvata solo all’ultima giornata, nonostante questo i tifosi hanno supportato il gruppo sino alla fine. Non tutti i club italiani ricevono un sostegno così nei momenti difficili. Con i tifosi e con il Friuli come una vera unità possiamo ottenere molto di più, da qui è nata l’idea di aprire gli allenamenti. Tutti eravamo sorpresi, quando quasi duemila tifosi sono apparsi al primo allenamento a porte aperte. Sono contento che come club abbiamo preso questa decisione e non vedo l’ora che arrivi un’altra sessione di questo tipo».

Runjaic ha dimostrato anche di apprezzare la sua nuova città: «È tranquilla, ma anche piena di vita con un bel centro storico. Puoi trovare molti bar, negozi e ottimi ristoranti. Vale la pena visitare Udine, mi piace passare il tempo qui, mi sento bene».

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