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Il Nulla

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“Avere una mentalità vincente significa non essere contenti di arrivare solo in finale o di aver alzato un trofeo” (Roger Federer)

Ho scomodato Federer perché la sua frase riassume molto bene cosa vuol dire mentalità vincente nello sport e anche nella vita. Praticamente tutto l’opposto di quello che sta avvenendo al Milan. Oramai siamo qui da giorni, mesi ed anni a raccontarci sempre le stesse cose, ma tutto quello che stiamo vedendo e vivendo non è altro che lo specchio di una società inetta, presuntuosa ed incapace.

Partiamo dall’inizio, nel tempo abbiamo svuotato lo spogliatoio di calciatori carismatici e di personalità. Gente che poteva insegnare o tenere a bada i giovanotti. Ora in questo momento lo spogliatoio è in mano a nessuno, perché abbiamo giocatori privi di personalità, senza orgoglio e senza un briciolo di buon senso. Perché io capisco che può essere difficile giocare dove la società è la prima a non aver ambizione ma avere un po’ di amor proprio e di rispetto penso sia il minimo sindacale, soprattutto se si reclamano stipendi che una persona normale non guadagnerà nemmeno se vive dieci vite.
Invece ci troviamo con Leao che fa il bambino viziato, gioca non gioca, protesta se lo togli, Theo che è in preda a crisi isteriche, scene di ammutinamento, gente che litiga per tirare un rigore e poi lo sbaglia, un altro che prende la palla e lo dà all’amico del cuore con il rigorista designato (Pulisic ndr) che gli chiede il pallone, il compagno che glielo nasconde e poi a sua volta lo sbaglia. Insomma scene veramente di basso livello ma che non sono altro che lo specchio dell’ambizione societaria. Praticamente il nulla. Solo ossessionati dal bilancio.

E se Theo e Leao che sono anche i capitani in assenza di Calabria e sono tra i più vecchi nella rosa attuale, per militanza nel Milan, gestiscono un gruppo in questo modo, chi arriva trova un asilo non fa altro che adeguarsi.
La realtà e sono consapevole di essere noioso, è che questi sono dei bambocci anche se hanno 25/26/27 anni e sono padri di famiglia ma non vanno trattati come persone adulte ma come ragazzi immaturi. E quando in dirigenza, sempre che gli interessi qualcosa, e in panchina sarà troppo tardi.
Scordiamoci i Baresi che a 22 anni accetta la serie B o Maldini che esordisce a 15 con una testa già proiettata avanti. Sicuramente un altro calcio ma anche un’altra maturità. E questo passaggio il buon Paolo lo aveva capito ed era tutti i giorni a Milanello per parlare con questi ragazzi, per entrargli nella testa, sembra un’assurdità ma è la verità. Ora quel lavoro di campo non lo fa nessuno.
I giocatori sono gli uomini dei tempi moderni e a loro serve una guida autorevole e di personalità che li guidi. Perché se li lasci liberi sono persi e non trovano la retta via.
In tutto questo Fonseca non ha il carisma e la personalità, ecco perché in estate volevo Conte oppure un allenatore di un certo spessore, per guidare questi quattro citrulli che indossano la nostra gloriosa maglia. State sicuri che con un allenatore con due p…e così, certi teatrini e scenette non si vedrebbero in campo.

E arriviamo al Mister, che non è altro che l’emblema di una società senza voglia di vincere, e nel passaggio da Pioli a Fonseca la società ha stabilito una continuità che nessuno voleva. Il Mister è sicuramente una brava persona e a modo suo molto probabilmente sta cercando di correggere alcune cattive abitudini come quelle appena descritte.
Lo si può accusare di non avere polso? A Roma ha lasciato in panchina proprio Theo e Leao e tutti sappiamo come è andata a finire, tra il cooling break e altro è venuto fuori un polverone. Ma se poi la società nella persona di Giorgio Furlani derubrica il tutto a un non evento, capite che ha delegittimato il suo allenatore scelto per proporre qualcosa di nuovo, un gioco europeo e propositivo.
Il gruppo si vede chiaramente che non è coeso e compatto ma ci sono diverse spaccature, come i teatrini su chi calciare i rigori, o nell’evitare certe esultanze con alcuni compagni. Il derby è stato solo un fuoco di paglia che per qualche giorno ci ha lasciato vivere tranquilli e nascosto i problemi sotto il tappetto, ma non appena arriva un filo di aria il tappetto si alza e tutto torna alla luce del sole. Questa è una squadra senza un’anima, che nel tempo gli è stata portata via, un gruppo di ragazzi viziati abbandonati a se stessi senza una bussola, un gruppo senza ambizioni e futuro con un allenatore che prima o poi verrà giubilato, e pagherà per tutti e diventerà il Caprio espiatorio. Ma come mi hanno insegnato il pesce puzza dalla testa, e questo lo sappiamo tutti.

Con un mercato in uscita senza logica e disarmante, ed uno in entrata senza un criterio. Siamo veramente messi male.
Perché oramai lo diciamo da anni l’obiettivo di questa società è il quarto posto e il bilancio di cui sono letteralmente ossessionati.

IO non tiferò mai contro il Milan ma il giorno che questi mercanti se ne andranno dal tempio festeggerò la mia ottava.

Come sempre

W Milan

Harlock