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Октябрь
2024

Quel triplo varo dal Felszegi 62 anni fa: Dionea ha fatto carriera, Ambriabella ci riprova

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Povera Ambriabella! Poi spiegheremo perchè povera. Una foto di Ugo Borsatti risalente all’11 gennaio 1962 mostra un insolito varo “gemellare” al cantiere muggesano Felszegi, varo che vide protagoniste i vaporetti “Ambriabella” e “Dionea”. A dire la verità si trattò di un varo à trois, perchè lo stesso Felszegi sfornò in quella circostanza “Edra”, più grande delle altre due unità. 62 anni fa, una vita: in politica si avviava la stagione del centro-sinistra, ai mondiali di calcio in Cile finì male e Giorgio Ferrini venne espulso, a Sanremo Tony Renis cantò Quando quando quando.

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Erano ancora tempi belli per l’accoppiata shipping&shipyard. Andò in quiescenza il “Vettor Pisani”, costruito nel 1909, ai tre nuovi battelli, inseriti nella società triestina Navigazione Alto Adriatico, vennero affidati i servizi passeggeri lungo la penisola istriana con “Edra” (fino a Pola), mentre sulla Trieste-Muggia-Capodistria, sulla Grignano-Sistiana e su Grado correvano “Ambriabella” e “Dionea”.

Questa ridente stagione del trasporto marittimo nel Golfo ebbe termine negli anni Settanta, quando motivi di bilancio costrinsero l’armatore a ridurre progressivamente i servizi e a un drastico ridimensionamento della flotta. “Ambriabella” comincia un lungo esilio, prima alla greco-cipriota Ios, poi alla Santorini express, infine viene parcheggiata in disarmo vicino al Pireo. Dove viene individuata da un gruppo di imprenditori triestini, che la rilevano e nel 2009 la fanno rimorchiare fino a Trieste.

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Nonostante i tentativi per promuoverla a yacht di lusso, questi coraggiosi fans di “Ambriabella” non sono riusciti finora a redimerne il malinconico declino nelle limacciose acque del Canale navigabile: venerdì pomeriggio alle 17 in area Barcolana Stefano Reggente (Meccano engineering) e Marino Quaiat illustreranno un progetto di rilancio, sul quale andare a verificare attenzioni e concreti supporti.

Ecco perchè quella “povera Ambriabella” dell’attacco. Perchè le altre due parenti limitarono i danni restando nell’ambito della mano pubblica. Quando Navigazione Alto Adriatico diede forfait, “Edra”, pagata 740 milioni di antiche lire, fece rotta nel 1978 verso le Ferrovie dello Stato, andando a rafforzare i collegamenti tra Reggio Calabria e Messina. In disarmo negli anni Novanta, venne poi ceduta alla calabrese Vts Enterprise di Scilla. Era la maggiore delle tre sorelle: lunga 64 metri, larga 8,5, circa 500 tonnellate di stazza lorda, propulsione 2 motori Fiat a quattro tempi. In grado di trasportare 540 passeggeri. Durante il servizio nello Stretto fece una collisione e salvò una donna caduta in mare.

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Ma il vero “tredici” alla Sisal l’ha vinto “Dionea”. Seguiamone i movimenti. Per una decina d’anni resta nel mondo dell’Iri, perchè nel 1979 passa al Lloyd Triestino e nel 1987 all’Adriatica. Negli anni Novanta viene venduta a un armatore greco e ribattezzata “Kalara”. Poi il colpo di scena: nel 1999 il cantiere genovese T. Mariotti la compra, la ristruttura e la rende yacht di lusso per servizi charter, tornando a essere “Dionea”.

L’abbiamo anche vista a Trieste nel ritrovato fulgore. Rispettato il vecchio guscio anni ’60, il vecchio vaporetto è completamente ribaltato negli interni, arredati da Ivana Porfiri, che merita un approfondimento: designer specializzata nella nautica, inizia nel 1988 a Milano con lo studio Gregotti, occupandosi prevalentemente della progettazione di navi da crociera.

Nel 1998 fonda, insieme a Pierluigi Cerri e Alessandro Colombo, lo studio Cerri & Associati che lascerà, nel 2002, per dare vita al Porfiri Studio. La nuova “Dionea” accoglie 12 ospiti in 6 cabine. A prua un ampio salone, all’esterno due aree per pranzi e cene all’aperto. Crociere romantiche e familiari, propone Flying Charter, ma anche disponibilità a eventi, fino a ospitare 120 persone.

La vita delle “gemelle” si è dunque separata. Riuscirà la povera “Ambriabella” a recuperare il tempo perduto? —

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